Halil Hamid Pascià, noto anche come Halil Hamid Pasha e Halil Hamit Paşa, (Isparta, 1736 – Bozcaada, 27 aprile1785), è stato un politicoottomano, Gran visir dell'Impero ottomano dal 31 dicembre 1782 al 30 aprile 1785. Egli fu particolarmente determinante per aver invitato esperti stranieri, soprattutto francesi, a partire dal 1784[1].
Biografia
A seguito delle missioni inviate in Francia, fece affluire nell'Impero Ottomano tecnici, militari e ingegneri francesi per addestrare i turchi nella guerra navale e nella costruzione di fortificazione.[2] Fino allo scoppio della Rivoluzione francese nel 1789, circa 300 ufficiali francesi di artiglieria e ingegneri militari furono attivi, in tutto l'Impero ottomano, per modernizzare l'artiglieria e addestrare i soldati ottomani.[3]
Dal 1784, André-Joseph Lafitte-Clavé e Joseph-Monnier de Courtois progettarono la nuova scuola di ingegneria turca Mühendishâne-i Humayun voluta dal gran visir Halil Hamid Pascià.[4] Vennero adottati libri di testo, per lo più francesi, per l'insegnamento di matematica, astronomia, ingegneria, armi, tecniche di guerra e di navigazione.[4]
Halil Hamid Pasha aveva sostenuto la necessità di un percorso verso la modernizzazione dell'Impero Ottomano e un atteggiamento conciliante nei confronti della Russia ma, alla fine, fu sospettato di aver complottato per la successione di Abdul Hamid I e il futuro sovrano Selim III, a causa di intrighi reazionari e l'aumento del sentimento anti francese.[5][6] Venne scoperta corrispondenza segreta tra Selim III e Luigi XVI e venne affermato che c'era stato un complotto contro l'attuale sovrano[6]. Halil Hamid Pasha fu decapitato e il partito della guerra salì al potere, portando l'Impero Ottomano in guerra con la Russia nella guerra russo-turca.[5]
Gli esperti francesi dovettero lasciare nel 1788 a seguito dell'inizio delle ostilità.[1] Alcuni tornarono a Costantinopoli, ma comunque tutti andarono via nel 1798 a causa della fine dell'alleanza franco-ottomana.[1][4]
^(TR) Mehmet Süreyya, Sicill-i Osmanî, a cura di Nuri Akbayar e Seyit A. Kahraman, Beşiktaş, Istanbul, Türkiye Kültür Bakanlığı and Türkiye Ekonomik ve Toplumsal Tarih Vakfı, 1996 [1890], p. 849.