Henk Vredeling (Amersfoort, 20 novembre 1924 – Huis ter Heide, 20 ottobre 2007) è stato un politico olandese, esponente del Partito del Lavoro.
È stato ministro e commissario europeo.
Il padre di Vredeling era un falegname[1]. Vredeling aveva quattro sorelle[1].
Vredeling frequentò una scuola cristiana ad Amersfoort e poi il liceo a Baarn[1].
Dal 1942 al 1950 studiò agraria presso l'università agraria di Wageningen[1]. Tra il 1944 e il 1945 fu attivo nella resistenza contro l'occupazione nazista dei Paesi Bassi, venne arrestato[1].
Dal 1950 al 1955 Vredeling lavorò come consulente socioeconomico presso l'associazione generale olandese dei lavoratori rurali, e dal 1955 al 1956 svolse lo stesso incarico presso l'associazione generale olandese per il settore agricolo[1].
Carriera politica
Nel 1947 Vredeling si iscrisse al Partito del Lavoro[1].
Nel novembre 1956 Vredeling venne eletto membro della Camera dei rappresentanti[1]. Venne successivamente rieletto più volte e fu deputato fino al maggio 1973[1]. Fu portavoce del gruppo parlamentare laburista per le questioni agricole, si occupò molto della politica agricola comune[1]. Si occupò anche di cooperazione europea e politica commerciale[1]. Nel 1971 divenne ministro ombra dell'agricoltura e della pesca[1].
Dal 1958 al 1973 fece parte del Parlamento europeo[1]. Si adoperò per la creazione di una federazione dei partiti socialdemocratici europei[1].
L'11 maggio 1973 Vredeling venne nominato ministro della difesa nell'ambito del governo presieduto da Joop den Uyl[1]. Svolse l'incarico fino al 1º gennaio 1977. Promosse modifiche alla normativa sulla coscrizione e sull'obiezione di coscienza, estese le possibilità di esenzione dal servizio militare e accorciò la durata della leva[1].
Commissario europeo
Il 6 gennaio 1977 Vredeling entrò in carica come commissario europeo nell'ambito della Commissione Jenkins[1]. Gli venne assegnata la delega alle questioni dell'occupazione e agli affari sociali. Fu anche vicepresidente della commissione. Rimase in carica fino al 6 gennaio 1981.
Come commissario Vredeling lanciò una serie di proposte per combattere la disoccupazione[1]. Alcuni suoi progetti vennero ostacolati da colleghi della Commissione, in particolare da François-Xavier Ortoli e Christopher Tugendhat[1]. Vredeling promosse anche una maggiore flessibilità dei sistemi pensionistici e un maggiore ricorso al lavoro part-time[1]. Promosse il dialogo a livello comunitario tra i ministri degli affari sociali e le organizzazioni sindacali e industriali[1].
Attività successive
Dopo la fine del mandato come commissario europeo Vredeling svolse varie attività di consulenza[1]. Fece parte di vari consigli di amministrazione e di vigilanza e fu attivo sia nel settore pubblico che in quello privato[1].
Vita personale
Vredeling era sposato ed ha avuto quattro figli[1].
Era di fede protestante[1].
Onorificenze
Note
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