Il periodo che era andato dal 1710 al 1799 fu un periodo politico e militare particolarmente turbolento nella regione del Punjab, causato dal declino generale dell'Impero Mughal[3] che lasciò un vuoto di potere nella regione, infine riempito dai Sikh del Khālsā, che significa "Esercito dei Khālsā" o "partito dei Khālsā", verso la fine del XVIII secolo, dopo una serie di disfatte patite per mano degli Afghani dell'Impero Durrani e dei loro alleati indiani,[4] relitti dell'Impero Mughal e della loro amministrazione, come gli alleati hindu dei Mughal delle colline Sivalik,[5][6] e di realtà islamiche locali.[4]
Storia e dissoluzione
Ranjit Singh venne incoronato il 12 aprile 1801 da Sahib Singh Bedi, durante il Vaisakhi (festa di commemorazione della fondazione dell'ordine cavalleresco sikh dei Khālsā), creando uno Stato politico unificato dei sikh[7]. Ciò condusse a una modernizzazione della sua politica militare, con grande attenzione riservata all'esercito e all'artiglieria.
Al massimo della sua potenza, nel XIX secolo, si estendeva dal passo Khyber ad ovest al Kashmir a nord e dal Sindh a sud al Tibet ad est. Dopo la morte di Singh, nel 1839, l'impero si indebolì a causa di divisioni interne e cattiva gestione politica. Nel 1849, lo Stato si dissolse a seguito delle disfatte militari nella prima e nella seconda guerra anglo-sikh, suddividendosi in vari stati principi e nella provincia inglese del Punjab.