La principessa respinse la pressione della nonna, la regina madre Margherita di Savoia, che voleva spingerla verso un matrimonio ambizioso, possibilmente con il principe ereditario d'Inghilterra, futuro Edoardo VIII, al quale il re Vittorio Emanuele III d'Italia e la regina Elena del Montenegro avrebbero acconsentito "solo a condizione che Jolanda fosse d'accordo".[2]
Iolanda seguì i genitori, con il marito ed i figli, nell'esilio del 1946 ad Alessandria d'Egitto e vi rimase fino alla morte del padre Vittorio Emanuele III; poi, con la sua famiglia, si trasferì nuovamente a Roma, in una villa edificata nella tenuta di Capocotta, a quel tempo ancora proprietà degli eredi Savoia e oggi parte della tenuta presidenziale di Castelporziano. Durante l'esilio ad Alessandria d'Egitto la principessa fu l'istitutrice di Bob Krieger, divenuto, in seguito, un apprezzato fotografo.[4]
Ultimi anni e morte
Pubblicò nel 1974 un libro di impressioni giovanili e ricordi, Paesaggi scomparsi, per l'editore Giovanni Volpe di Roma.
1) Maria Ludovica Calvi di Bergolo (Torino, 24 gennaio 1924 - 19 luglio 2017), sposò Robert Gasche (1918-2011) nel 1949, ebbe due figli:
Uberto (1954) sposato con la principessa Imara Ruffo di Calabria, ha una figlia, Maria Cristina
Jela (1955)
Maria Ludovica e Robert Gasche divorziarono nel 1975.
2) Vittoria Francesca Calvi di Bergolo (Torino, 22 giugno 1927 - Garda marzo 1985), sposò il conte Guglielmo Guarienti di Brenzone (1919-2006) nel 1947, da cui ebbe tre figli:
Emanuela Guarienti di Brenzone (1948) sposata con Gregorio Sammartini, da cui ha avuto dei figli.
Agostino Guarienti di Brenzone (10 gennaio 1949) sposato con Diana Gemma Sagramoso, da cui ha avuto dei figli
Guariente Guarienti di Brenzone (1954)
3) Guja Anna Calvi di Bergolo (Torino, 8 marzo 1930), sposò nel 1951 il pittore Carlo Guarienti (1924), da cui ebbe due figlie:
Maria Faldivia Guarienti (1952-1971)
Delfinella Guarienti (1954) sposata con Ranieri Randaccio da cui ha avuto dei figli.
^Ferma restando la genealogia dei Savoia, il tema della successione ad Umberto
II come capo del casato è oggetto di controversia tra i sostenitori di opposte tesi rispetto all'attribuzione del titolo a Vittorio Emanuele piuttosto che a Amedeo: infatti il 7 luglio2006 la Consulta dei senatori del Regno, con un
comunicato, ha dichiarato decaduto da ogni diritto dinastico Vittorio Emanuele ed i suoi successori ed ha indicato duca di Savoia e capo della famiglia il duca d'Aosta, Amedeo di Savoia-Aosta, fatto contestato anche sotto il profilo della legittimità da parte dei sostenitori di Vittorio Emanuele. Per approfondimenti leggere qui.