L'inaugurazione ufficiale dell'ISS, allora denominato "Istituto di sanità pubblica", avvenne il 21 aprile 1934, dopo l'entrata in vigore, l'11 gennaio 1934, di un regio decreto che definiva status e funzioni del nuovo Istituto, e una volta terminata l'intera costruzione. I lavori per la costruzione dell'edificio principale, su progetto dell'architettoGiuseppe Amendola, erano iniziati il 6 luglio 1931, su finanziamento della Rockefeller Foundation.
Secondo lo statuto, l'Istituto di sanità pubblica «con sede a Roma, opera al servizio del Ministero dell'Interno come centro di ricerca, indagini e accertamenti riguardanti i servizi per la pubblica sanità e per la specializzazione del personale del suddetto servizio nel Regno»[2].
Il primo nucleo era costituito da 40 unità di personale e 4 laboratori:
Il laboratorio di malariologia sostituiva la Stazione sperimentale per la lotta antimalarica, finanziata anch'essa dalla Rockefeller Foundation, a cui collaboravano Alberto Missiroli e Lewis W. Hackett, i massimi esperti nella lotta antimalarica in Italia[3].
Nel 1964, dopo la fine della presidenza Marotta a seguito della vicenda nota come "Il caso Marotta" che lo vide vittima di accuse ingiuste sulla sua gestione dell'Istituto, iniziò un periodo di crisi per l'ISS, risolto in parte con la legge 7 agosto 1973 n. 519 (intitolata Modifiche dei compiti, dei regolamenti e delle strutture dell'Istituto Superiore di Sanità) che riformava l'ISS. Il 28 aprile 1972 era stato nominato direttore dell'ISS Francesco Pocchiari, direttore del Laboratorio di biochimica. La Legge 7 agosto 1973 n. 519 successivamente riformò l'ISS garantendogli una maggiore autonomia, permettendo l'organizzazione della ricerca per grandi aree tematiche, rendendo possibile programmare gli impegni nei settori della ricerca sanitaria e biomedica finalizzata, nonché le attività di controllo e normazione.
Con la creazione del Servizio sanitario nazionale (SSN), con la legge 833 del 1978, l'Istituto divenne organo tecnico-scientifico del SSN, con la clausola "politica", tuttavia, di stabilire un'istituzione separata a cui venivano affidate la ricerca e le attività regolatorie nell'area dell'igiene e della sicurezza del lavoro; questo ente fu l'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (ISPESL).
La riorganizzazione
Nel 2001, col decreto del presidente della Repubblica 20 gennaio 2001 n. 70 contenente il Regolamento di organizzazione dell'Istituto superiore di sanità, a norma dell'articolo 9 del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 419 (Gazzetta Ufficiale del 26 marzo 2001) venne approvato il nuovo regolamento di organizzazione che cambiò radicalmente lo stato giuridico dell'Istituto. L'ISS divenne ente di diritto pubblico che, in qualità di organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale, svolge funzioni di ricerca, sperimentazione, controllo, consulenza, documentazione e formazione in materia di salute pubblica.
Nel 2003 venne approvato il nuovo organigramma articolato in dipartimenti e centri nazionali. Sia i dipartimenti che i centri nazionali sono strutture tecnico-scientifiche, articolate in reparti, con autonomia in attività di ricerca, controllo, consulenza e formazione; i centri hanno anche carattere interdipartimentale con funzione di coordinamento con le istituzioni esterne.
Silvio Brusaferro, commissario straordinario (1º gennaio - 29 luglio 2019),[9] poi presidente (29 luglio 2019 - 11 settembre 2023)
Rocco Bellantone, commissario straordinario (11 settembre 2023 - 11 gennaio 2024), poi presidente (11 gennaio 2024 - in carica)
Struttura
L'ISS ospita numerosi laboratori di riferimento nazionali e 3 laboratori di riferimento europei (European Union Reference Laboratory, EU-RL):
per le sostanze chimiche negli alimenti di origine animale
per Escherichia coli
per i parassiti
Dipartimenti
Ambiente e salute
Malattie cardiovascolari, endocrino-metaboliche e invecchiamento
Malattie infettive
Neuroscienze
Oncologia e medicina molecolare
Sicurezza alimentare, nutrizione e sanità pubblica veterinaria
Centri nazionali e centri di riferimento
Controllo e valutazione dei farmaci
Dipendenze e doping
Eccellenza clinica, qualità e sicurezza delle cure
Health Technology Assessment
Malattie rare
Medicina di genere
Organismo Notificato
Prevenzione delle malattie e promozione della salute
Protezione dalle radiazioni e fisica computazionale
Ricerca e valutazione preclinica e clinica dei farmaci
Ricerca su HIV/AIDS
Salute globale
Sangue
Scienze comportamentali e salute mentale
Sostanze chimiche, prodotti cosmetici e protezione del consumatore
Sperimentazione e benessere animale
Tecnologie innovative in sanità pubblica
Telemedicina e nuove tecnologie assistenziali
Trapianti
Servizi tecnico-scientifici
Grant Office e trasferimento tecnologico
Servizio biologico
Servizio di coordinamento e supporto alla ricerca
Servizio di statistica
Servizio grandi strumentazioni e core facilities
Telefoni Verdi
Telefono Verde AIDS e Infezioni Sessualmente Trasmesse 800 861 061
Telefono Verde Alcol 800 63 2000
Telefono Verde Anti-Doping 800 89 69 70
Telefono Verde contro il Fumo 800 55 40 88
Telefono Verde Malattie Rare 800 89 69 49
Telefono Verde Trapianti 800 33 30 33
Telefono Verde Droga 800 18 60 70
Telefono Verde Nazionale per le problematiche legate al Gioco D'azzardo 800 55 88 22
Curiosità
L'istituto superiore di sanità organizza annualmente (dai primi anni 2000) un concorso letterario, artistico e musicale chiamato "Il Volo di Pegaso" dedicato alle malattie rare[10][11][12].
^Origins and Subseqeunt Development of the Istituto Superiore di Sanità in Rome (Italy) (on-lineArchiviato il 14 gennaio 2011 in Internet Archive.)
^Gianfranco Donelli, Enrica Serinaldi, Dalla lotta alla malaria alla nascita dell'Istituto di sanità pubblica: il ruolo della Rockefeller Foundation in Italia: 1922-1934, Roma-Bari, Laterza, 2003, p. 179-214.
^Gianfranco Donelli Primi passi e successivi sviluppi della microscopia elettronica all'ISS: dal Laboratorio di Fisica al Laboratorio di Ultrastrutture, Istituto superiore di sanità. Storie e memorie dell'Istituto superiore di sanità. Roma, 4 febbraio 2008 (on-lineArchiviato il 12 gennaio 2011 in Internet Archive.)