Il tenore ebreo americano Jan Peerce, il cui nome in origine era Jacob Pincus Perelmuth, nacque in un modesto appartamento nel Lower East Side di New York, dove visse fino al matrimonio. Frequentò la De Witt Clinton High School e la Columbia University. Prese lezioni di violino e si esibì in pubblico; talvolta ebbe anche occasione di cantare e in questo modo scoprì il suo eccezionale talento di tenore lirico.
Nel 1932 fu scritturato come tenore solista al Radio City Music Hall. Grazie alle trasmissioni radiofoniche e al programma di scena, Peerce ottenne presto un seguito di portata nazionale. Questo gli portò ingaggi per concerti e successivamente il suo debutto nell'opera lirica, nel maggio del 1938 a Filadelfia, come Duca di Mantova nel Rigoletto, seguito dal suo primo recital solistico a New York nel novembre del 1939.
Il famoso maestro Arturo Toscanini lo sentì cantare brani di Wagner alla radio e lo contattò tramite un comune amico per chiedergli un'audizione. Toscanini lo ritenne il tenore che cercava per eseguire lavori operistici e corali con l'orchestra sinfonica dell'NBC. Il maestro fu molto soddisfatto della professionalità di Peerce, così come del suo straordinario talento musicale; molti sostengono che Peerce sarebbe stato il tenore preferito di Toscanini durante i suoi 17 anni all'NBC.
Peerce debuttò al Teatro Metropolitan il 29 novembre 1941 nella parte di Alfredo ne La traviata di Verdi. Cantò anche le parti di Cavaradossi in Tosca, Rodolfo ne La bohème, e di Faust nell'omonima opera di Charles Gounod. Fu acclamato dai critici come "il successore tutto americano dei quasi estinti grandi interpreti dell'età d'oro dell'opera".
Nel 1956 Peerce riscosse successo a Mosca come "ambasciatore musicale", diventando il primo americano a cantare nel celebre Teatro Bol'šoj. Rimase sulla scena del Metropolitan fino al 1966, apparendo ancora nel 1966-1967. Si dedicò anche all'insegnamento. nel 1971 debuttò a Broadway come Tevye ne Il violinista sul tetto.
Continuò a fare apparizioni occasionali fino al suo ritiro nel 1982, mantenendo bene la voce.
Morì a New York.[12] Era il cognato del tenore ebreo americano Richard Tucker; sua moglie si chiamava Alice Peerce. Il figlio Larry Peerce è regista cinematografico.
Incisioni
Peerce incise quasi esclusivamente per l'etichetta RCA Victor col marchio "Red Seal". Tra le sue prime registrazioni c'è quella solistica nell'album-tributo del 1939 di Nathaniel Shilkret a Victor Herbert. Lo stesso anno Peerce fu il tenore solista nel concerto di Toscanini, trasmesso radiofonicamente, della Nona sinfonia di Beethoven, ma sarebbero passati anni prima che il maestro approvasse una delle sue esecuzioni della sinfonia per il rilascio commerciale.
Peerce cantò nella trasmissione del 1944 del Fidelio di Beethoven con Rose Bampton, che fu seguita dalle esecuzioni complete performance de La traviata di Verdi, La bohème di Giacomo Puccini (entrambe con Licia Albanese), e Un ballo in maschera di Verdi (con Herva Nelli), tutte poi stampate su LP e CD. Peerce non cantò sotto la direzione di Toscanini nelle trasmissioni radiofoniche di Otello, Aida, e Falstaff di Verdi; gli era stata offerta la parte tenorile nelle ultime due ma egli declinò, ritenendo che la sua voce non fosse adatta ai ruoli. Nel 1944 cantò anche in un concerto al Madison Square Garden, che comprendeva l'atto finale del Rigoletto con Leonard Warren, Zinka Milanov e Toscanini che dirigeva l'Orchestra filarmonica di New York combinata con l'orchestra sinfonica dell'NBC; anche quest'esecuzione fu registrata e stampata su LP e CD. Nel 1952 partecipò all'ultima direzione della Nona sinfonia di Beethoven da parte di Toscanini. La sua registrazione di maggior fortuna commerciale fu però una canzone popolare, The Bluebird of Happiness.