Nato nella città di Wayne Gretzky, John Porco[2] - questo il suo nome alla nascita - esordì nell'hockey su ghiaccio nordamericano in Ontario Hockey League nel 1988, coi Belleville Bulls. Rimase tre anni, durante i quali si affermò come ala sinistra di stecca sinistra. Si trasferì poi in Italia, dove poté sfruttare il doppio passaporto: fu messo sotto contratto dai giallorossi dell'Asiago Hockey AS, con cui giocò due campionati (1991-92 e 1992-93) e due Alpenliga.
Un doppio grave infortunio al ginocchio lo costrinse ad un anno di stop. Ritornò sul ghiaccio nuovamente in Nord America, dove nella stagione 1994-95 si divise tra ECHL, IHL e AHL, per poi tornare ad Asiago nel 1995-96. Seguirono poi una stagione e mezzo in Germania (in DEL coi Kaufbeurer Adler) e due stagioni in Scozia con gli Ayr Scottish Eagles. Ritornò un'ultima volta negli Stati Uniti, con gli Hampton Roads Admirals nel 1999-00, e poi ancora Gran Bretagna esattamente in Galles con i Cardiff Devils per una stagione.
Dal campionato 2001-02 tornò all'Asiago, diventando capitano. Nel frattempo, su consiglio della moglie[1]italiana, cambiò cognome da Porco in Parco. Nella prima stagione la squadra, campione d'Italia in carica, non riuscì a bissare il suo primo campionato, ma la squadra vinse la coppa Italia. Nel 2003 vinse anche la supercoppa italiana. Nella stagione 2009-2010 divenne il secondo capitano della storia dell'Asiago (dopo Franco Vellar) ad alzare lo scudetto al cielo. A partire dalla stagione 2007-08, Parco ricoprì il ruolo di allenatore in seconda-giocatore[3].
Nazionale
Il 14 aprile 2003 fece il suo esordio in Nazionale durante i mondiali di Prima Divisione, nella partita contro l'Estonia; la prima rete la mise a segno contro i Paesi Bassi il 18 dicembre 2004. Con il Blue Team partecipò anche ai vittoriosi mondiali di Prima Divisione del 2005 e del 2009, ai Giochi di Torino 2006 e ai mondiali maggiori del 2006 a Riga, del 2007 a Mosca e del 2008 in Canada.
Allenatore e dirigente
Durante la stagione 2010-11 (ultimo incontro giocato il 30 ottobre 2010 contro l'HC Bolzano), a seguito di un infortunio, Parco si ritirò dall'hockey giocato per ricoprire esclusivamente il ruolo di allenatore in seconda della prima squadra dell'Asiago e di allenatore delle giovanili. Entrò, inoltre, nello staff tecnico della Nazionale proprio nell'anno che vide l'Italia vincere il mondiale di Prima Divisione giocato in Ungheria.
Il 6 febbraio 2012 subentrò al connazionale John Tucker alla guida della prima squadra dell'Asiago[4]. Sebbene la squadra non sia riuscita a migliorare le proprie prestazioni (chiuderà il campionato al terzultimo posto, nonostante venisse accreditata come favorita alla conquista del titolo da parte degli addetti ai lavori),[5][6] per la stagione seguente John Parco venne confermato head coach della panchina asiaghese. Proprio in quella stagione Parco riuscì a portare l'Asiago a vincere la finale scudetto, che la squadra raggiunse travolgendo gli avversari nei playoff, nonostante una stagione regolare disputata non al meglio (anche a causa di numerosi problemi). Verrà riconfermato alla guida degli stellati anche nelle due stagioni successive, rivincendo il titolo nella stagione 2014-15.
Nell'estate del 2015 lasciò Asiago rifiutando alcune offerte pervenute dall'estero per rimanere in Italia (per motivi famigliari) accettando quindi la panchina del Cortina[7].
Terminata l'esperienza coi Thunderbirds nel 2020 venne messo sotto contratto dalla FISG come direttore esecutivo dello sviluppo dell'hockey giovanile per il biennio 2020-2022.[9][10]
^abLittle Italy fa sudare i mostri dell'hockey, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 16 febbraio 2006. URL consultato il 24 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2008).
^Altra stagione in altopiano per Parco, su hockeytime.net, 10 luglio 2007. URL consultato il 16 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).