Studiò al liceo di Revúca e conseguì la licenza magistrale a Kláštor pod Znievom. Lavorò come insegnante alla scuola popolare di Vrútky. Proseguì gli studi all'Università di Budapest, città da cui fu corrispondente del giornale Národnie noviny.
In seguito fu impiegato all'ispettorato scolastico di Rimavská Sobota, con l'incarico di redigere testi scolastici. Nel 1879 si trasferì a Martin, dove fu impiegato presso la banca Slávia. Dal 1881 al 1919 fu redattore del giornale Slovenské pohľady, di cui fu per un periodo anche editore. Fu anche redattore di Slovenskú knižnicu, il giornale della Società museale slovacca, di Letopis Matice slovenskej e di Zborník Matice slovenskej, due organi della Matica slovenská. Nel 1919 fu nominato direttore a vita della Matica slovenská.
Concezione di Škultéty della storia della letteratura slovacca
Sebbene Škultéty non scrisse mai una storia generale della letteratura slovacca (se si eccettua l'abbozzo in ungherese "A tót irodalom torténete"), stabilì una concezione generale, che si differenzia in molti punti da quella di Jaroslav Vlček[1], con il quale collaborò. Espresse questa concezione nella forma più completa nella prima annata di Slovenské pohľady[2]. Nella visione di Škultéty la storia della letteratura slovacca comincia con il gruppo di Anton Bernolák - per l'opera linguistica dello stesso Bernolák e l'opera poetica di Ján Hollý. A questi autori si aggiunge successivamente Ľudovít Štúr. Škultéty non prende in considerazione la letteratura ceca nel Regno d'Ungheria, che secondo lui non appartiene sostanzialmente alla storia della letteratura slovacca.
Opere
Storia della letteratura
1911 - A tót irodalom története ("Storia della letterata slovacca"; scritto su invito di L. Asbótha)
1928 - O Slovákoch ("Degli Slovacchi")
Opera scientifica
1920 - Stodvadsaťpäť rokov zo slovenského života ("Centoventicinque anni di vita slovacca")
Linguistica
1902 - Cudzie slová v slovenčine ("Le parole straniere in slovacco")