Considerato uno dei più grandi calciatori scozzesi di tutti i tempi,[1][2][3] nonché come uno dei più grandi calciatori della sua generazione,[4] con 51 titoli tra la carriera di calciatore (39) ed allenatore (12) risulta essere la personalità più vincente della storia del calcio, a pari merito con il connazionale Sir Alex Ferguson (2) e (49).[5] Considerando la sola carriera da calciatore, si trova invece al terzo posto alle spalle del brasilianoDaniel Alves e dell'argentinoLionel Messi.[6]
Occupa la 22ª posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata dalla rivista World Soccer[1] mentre nel marzo del 2004, Pelé lo ha anche inserito nella FIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori viventi, redatta in occasione del Centenario della FIFA.[2] È stato inoltre inserito per sei volte tra i candidati alla vittoria del Pallone d'oro (1978, 1979, 1980, 1981, 1983, 1986), arrivando a ricoprire nel 1983 la seconda posizione alle spalle di Michel Platini.[4]
Con la nazionale scozzese, detiene con 30 gol segnati in 102 presenze totali il record di presenze e marcature ufficiali, quest'ultimo condiviso con Denis Law. Con la Scozia ha partecipato inoltre a tre edizioni della Coppa del Mondo.[7]
Fu ingaggiato dal Liverpool, allora guidato dal manager Bob Paisley, per rimpiazzare Kevin Keegan nel frattempo trasferitosi all'Amburgo; il trasferimento costò 440.000 sterline. Nella prima stagione di campionato con i Reds Dalglish mise a segno 20 goal.
Il rapporto continuativo tra Dalglish e il Liverpool durò 14 anni, nel corso dei quali lo scozzese divenne giocatore-allenatore (1985) e successivamente solo allenatore. Abbandonò il calcio giocato il primo maggio 1990, sostituendo il nordico Jan Mølby in una gara casalinga contro il Derby County, vinta 1-0. Con i “Reds” Kenny Dalglish vinse tre Coppe dei Campioni (1978, 1981 e 1984) e diversi titoli nazionali. PFA Player of the Year 1983, Manager of the Year 1986-88-90-95.
Di lui, in seguito è stato detto: "Mi considero fortunato ad avere avuto l'onore ed il piacere di giocare accanto ad un fuoriclasse immenso come Kenny Dalglish" (Danny McGrain, ex Celtic ed ex Nazionale Scozzese); "Penso che negli anni '80 sono stati solamente due i giocatori che definirei più forti di Dalglish, e sono Maradona e Platini" (Ian Rush, ex Juventus, Liverpool ed ex Nazionale Gallese).
Nazionale
Da giocatore della nazionale scozzese, Kenny Dalglish ha collezionato 102 presenze e ha preso parte alla Coppa del Mondo del 1974 in Germania Ovest, 1978 in Argentina e 1982 in Spagna. Esordì in Nazionale come sostituto ad Aberdeen nel novembre 1971 contro il Belgio, gara nella quale la Scozia si impose 1-0. Giocò dall'inizio l'incontro successivo un mese dopo, perdendo 2-1 in trasferta contro i Paesi Bassi. La sua ultima partita con i Blues risale al 12 novembre 1986 (vittoria 3-0 ad Hampden contro il Lussemburgo).
Il 10 giugno 1999 dopo 22 anni ritorna al Celtic come direttore tecnico e John Barnes nel ruolo di allenatore.[16][17][18] Il 10 febbraio 2000 viene nominato allenatore interim in sostituzione dell'esonerato Barnes.[19] Vince la Coppa di lega scozzese battendo in finale per 2-0 l'Aberdeen e in campionato e si piazza secondo posto con 21 punti di distacco dalla capolista Rangers. Il 15 dicembre un magistrato gli ha riconosciuto un risarcimento di 600.000 sterline (2 miliardi di lire) per il licenziamento subìto.[20]
Il 18 aprile 2009 viene contattato dalla dirigenza del Liverpool e dal tecnico Rafael Benítez per occuparsi delle giovanili del club.[21][22][23] Il 4 luglio viene nominato responsabile del settore giovanile e ambasciatore del club.[24] L'8 gennaio 2011 ritorna alla guida del Liverpool sostituendo il dimissionario Roy Hodgson.[25] Il 12 maggio firma il rinnovo per altri 3 anni alla guida dei Reds.[26] Vince la Coppa di Lega inglese. Il 16 maggio 2012 lascia la guida.[27]
Tra club, nazionale maggiore e nazionali giovanili, Kenny Dalglish ha totalizzato globalmente 959 partite segnando 377 reti, alla media di 0,39 gol a partita.
^Oh, Noodgson!, su reds.lechampions.it, redsl.lechampions.it, 1º luglio 2010. URL consultato il 12 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2013).