Nacque negli anni Ottanta del 1600[2] da una famiglia nobile[1][3] e facoltosa di Kibangu, nell'attuale Angola[4] (clan Mukongo)[3]. In un clima di lotta tra le famiglie nobili per il controllo dell'antico regno, suo padre era ufficiale dell'esercito del re Álvaro X, implausibile pretendente al trono.[4]
Prese il nome di Doña Beatriz dopo il battesimo.[5]
Nel 1704 iniziò a sostenere di avere visioni ed essere posseduta dallo spirito dell'egiziano sant'Antonio.[1][3][5] Per questo i suoi seguaci furono chiamati "antoniani".[1][5] Entrò in contrapposizione con i missionaricattolici in Congo e predicò una versione del Vangelo in chiave africana che esortava i congolesi a superare le contrapposizioni della guerra civile per tornare agli antichi fasti, per non incorrere nella punizione di Dio.[1] Si stabilì tra le rovine della capitale M'Banza Kongo (São Salvador) e la dichiarò come la propria Betlemme[1], dove sarebbe nato Gesù Cristo[3][5], mentre a Nsundi avrebbe ricevuto il battesimo[5]. La sua popolarità crebbe e si attrasse l'ostilità del mwenePedro IV, complice la sua alleanza con Pedro Constantino da Silva, generale ribelle del sovrano.[1] Il re fu costretto a rientrare a San Salvador, a dichiarare che la loro terra fosse la vera Terra santa e che i seguaci della religione di Kimpa Vita fossero i veri eletti di Dio.[5] Nel giro di due anni, il culto nazional-cristiano si diffuse in tutto il Paese.[5] Il contenuto politico del suo insegnamento era temuto dai colonizzatori portoghesi e dai loro alleati.[3] Su pressione dei missionari cappuccini il re la fece arrestare e condannare al rogo per eresia.[1][5] Fu giustiziata insieme al figlio neonato[1][3], che lei aveva dichiarato essere nato per opera dello Spirito Santo[5] essendo lei stessa vergine[3].
Influenza culturale
Kimpa Vita è considerata una delle prime nazionaliste africane[1] e ha giocato un ruolo non indifferente nella storia moderna del Congo[5].
Il movimento antoniano sopravvisse alla sua condanna e dilagò in Congo nel XVIII secolo.[1] Le sue idee e le sue profezie sono sopravvissute in altre tradizioni e denominazioni locali, tra cui i kimbangisti, movimento di rinascita africana negli attuali Angola e repubbliche del Congo.[3]