Nel 1930 prese parte alla delegazione giapponese presso l'undicesima sessione ordinaria dell'assemblea della Società delle Nazioni[1], e la delegazione alla sessione speciale dell'assemblea convocata in virtù dell'articolo 15 dell'alleanza su richiesta del governo della Repubblica di Cina.[2] Dal 1929 al 1933 fu ambasciatore giapponese in Svezia e ambasciatore non residente in Finlandia e, in tale veste, firmò a nome del governo giapponese la convenzione su alcune questioni relative al conflitto di leggi sulla nazionalità, il 12 aprile 1930. Servì come ambasciatore giapponese in Germania dal 1934 al 1937, e in tale veste firmò il Patto Anticomintern come rappresentante del Giappone.[3]
Dopo la seconda guerra mondiale, fu espulso dalle cariche pubbliche dalle autorità di occupazione.