Impegnato nel cinema, in televisione e a teatro, Koen De Bouw è uno degli attori belgi più prolifici e famosi a livello internazionale, nonché uno dei pochi ad aver recitato a Hollywood. Interpreta sovente l'antieroe e personaggi seri, cupi o controversi.[1]
Figlio unico di Maria Degeest, Koen De Bouw è cresciuto nella zona di Brandhoefstraat, all'epoca area rurale di Turnhout. Nel teatro Theater 42 del centro culturale "De Warande" della sua città ha intrapreso le prime esperienze giovanili nel modo della recitazione. Nel 1985 si è trasferito ad Anversa, città che ha frequentato sin dall'infanzia poiché vi risiedevano i nonni. Lì si è diplomato in recitazione presso lo Studio Herman Teirlinck, nel 1988.[2] De Bouw risiede tuttora nel capoluogo fiammingo con la moglie Chantal Leyers e i suoi figli Jolan (nato nel 1994) e Xander (1996).
Carriera
La prima esperienza davanti a una cinepresa è avvenuta nel 1986, nel cortometraggio Caught di Peter van Kraaij. Tre anni dopo l'attore ha ottenuto un ruolo minore nella serie televisiva Langs de kade. Il suo primo ruolo al cinema è stato nel 1990, nel film Han de Wit, diretto da Joost Ranzijn.
Nel 1991 ha lavorato per la prima volta con il regista Erik Van Looy nel cortometraggio Yuppies (1991), iniziando una collaborazione che si sarebbe ripetuta negli anni: il regista è tornato a dirigerlo in Shades (1999) e in De Zaak Alzheimer (2003, noto a livello internazionale come The Alzheimer Case e The memory of a killer), tratto dall'omonimo romanzo dello scrittore belga Jef Geeraerts. Nel film De Bouw interpreta il detective Eric Vincke, impegnato con il collega Freddy Verstuyft (Werner De Smedt) a dare la caccia a un serial killer malato di Alzheimer. Successivamente, De Bouw ha vestito i panni del detective Vincke in Dossier K (2009) e Het Tweede Gelaat (2017), diretti però da Jan Verheyen.[3][4]
Tra il 1995 e il 1996 Koen De Bouw diventa un volto noto della televisione belga con il ruolo del serial killer Stef Tavernier nella serie TV Wittekerke.
Nel 2003 riceve la seconda candidatura come miglior attore belga al Joseph Plateau Awards per Science Fiction.
Nel 2005 De Bouw ha interpretato il personaggio principale in De Indringer en Verlengd weekend, in Exit e nel drammatico De Indringer, in cui interpreta un medico alla ricerca della figlia scomparsa da oltre un anno. Nella stessa estate ha vissuto tre mesi a Cuba per le riprese di Koning van de wereld. L'anno seguente è stato nominato "Uomo vestito meglio" dalla rivista belga Trend Style.[5]
Nel 2008 h fatto parte del film Left Luggage, di e con Jeroen Krabbé, con Isabella Rossellini, Chaim Topol, Laura Fraser e Maximilian Schell. Inoltre ha recitato nella versione originale del thriller Loft di Van Loon (di cui il regista ha girato un remake nel 2014, intitolato The Loft) e nelle serie poliziesche MPU - Missing Persons Unit e Witse. Nel frattempo in Germania ha collaborato a Falling Rocks diretto da Peter Keglevic. L'anno successivo è stato impegnato sul set dell'horror Terug naar de kust (The Dark House), diretto da Will Koopman.
Koen de Bouw è stato uno dei sette firmatari del Manifest voor een acteurs- en een publiekstheater ("Manifesto per un attore e un teatro pubblico") sulla rivista Standard del 6 agosto, in cui si riflette sul ruolo dell'attore teatrale dopo la fine delle compagnie teatrali e le nuove dinamiche di finanziamento pubblico.[6][7] Nello stesso anno viene scelto come testimonial degli orologi Rodania e posa per la rivista Nina con suo figlio maggiore Jolan in qualità di ambasciatore della collezione autunnale Premium del marchio Jack & Jones.[8][9]
Nel 2016 è stato premiato ai Nacht van de Vlaamse Televisie Sterren come miglior attore per la sua interpretazione del professor Jasper Teerlinck nella famosa serie televisiva belga Professor T., uscita nel 2015. Contemporaneamente ha interpretato il primo ministro belga nel thriller politico The Premier - Rapimento e ricatto, ancora una volta diretto da Erik Van Looy,[10] e ha preso parte alla co-produzione italo-belga-cinese Caffè di Cristiano Bortone, impersonando un disoccupato razzista di una periferia belga.[11]
Ne L'ultimo tycoon, serie televisiva del 2017, De Bouw è Tomas Szep, un emigrato ungherese a capo del servizio di sicurezza di un dirigente della Hollywood degli anni Trenta. Per entrare nella parte l'attore ha avuto a disposizione un coach che lo ha aiutato a parlare in inglese con un accento ungherese.[12]
Nel 2019 torna nella sua città natale per girare alcune scene di Torpedo: U-235, il primo film fiammingo su un sottomarino. Il personaggio di De Bouw è a capo di una spedizione segreta che ruba il mezzo ai nazisti per consegnarlo agli Stati Uniti d'America durante la Seconda guerra mondiale. Le riprese del film avvengono tra i Turnhout e Weelde (in provincia di Ravels), dove è stato ricostruito il sottomarino.[15][16]
In un'intervista del 19 ottobre 2019 alla rivista Humo, Koen De Bouw ha dichiarato di aver subito molestie e abusi sessuali a circa dodici anni, da parte di un docente. L'esperienza traumatica ha in parte motivato il suo percorso professionale, spingendolo ad evitare la parte dell'eroe e i ruoli in cui l'aspetto fisico aveva un aspetto preponderante nella parte:[17][18]
«Non mi sono mai identificato nel ruolo dell'eroe. Mi disgustava. Venivo considerato un bel ragazzo. Ora posso apprezzarlo quando qualcuno lo dice, non prima. A causa delle circostanze. Non voglio soffermarmici, ma quando avevo dodici anni ho vissuto l'attrazione che un bel ragazzo può esercitare su persone con cattive intenzioni. Il fatto che il mio aspetto sia stato abusato da un insegnante, un adulto all'epoca, mi ha portato - prima inconsciamente e via via più consapevolmente, a ribellarmi alla mia cosiddetta bellezza. Non volevo averci niente a che fare. Per questo non sono mai stato in grado di accettare l'appellativo di "bel ragazzo". Ora posso conviverci. Sono lieto di aver digerito quella storia. Ci è voluto molto tempo ma ora, quarant'anni dopo, posso accettare un complimento senza disagio. Lo trovo abbastanza piacevole.»
Impegnato a teatro teatro sin dagli anni Novanta, Koen De Bouw faceva parte della compagnia teatrale Raamtheater,[24] con cui si è esibito in Trojaanse vrouwen (2005-2006)[25][26] e, nel ruolo protagonista, in Una Giornata Particolare, basato sul film di Ettore Scola.[27] Ha recitato con la compagnia Het Toneelhuis nelle pièce Marieslijk (1999-2000),[28]Amlett / Hamlet (2000–2002)[29] e Ô death (2003-2004)[30] del regista e sceneggiatore Jan Decorte. Ha anche partecipato alla scrittura e alla realizzazione dello spettacolo Wet van Engel (2003–2006) con la compagnia Koe.[31][32]
Appassionato di giardinaggio, De Bouw ha presentato un programma sull'argomento intitolato Groene Vingers su VTM, dal 2007 al 2011.[33]
^ Frank Aendenboom, Camilia Blereau, Koen De Bouw, Jef Demedts, Carry Goossens, Frans Maas, Manifest voor een acteursen een publiekstheater, in Repertoire Revisited, Febbraio-aprile 2009.
^(NL) stardekk, Filmfestival Oostende 2021, su filmfestivaloostende.be. URL consultato il 19 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2021).