Flavickij ricevette la sua educazione artistica all'accademia imperiale delle arti, ed era uno studente del professore Fëdor Antonovič Bruni. Egli ricevette delle medaglie d'argento dall'accademia per dei disegni e degli schizzi dal vivo. Nel 1854, venne premiato con una piccola medaglia d'oro per il suo dipinto Il giudizio di Salomone. Si laureò alla fine del corso accademico nel 1855, ricevendo il titolo di artista.[1] Ricevette una grande medaglia d'oro dall'accademia di belle arti per la sua opera I figli di Giacobbe vendono il loro fratello Giuseppe,[1] che gli permise di viaggiare in Italia per studiare tra il 1856 e il 1862, come pensionato dell'accademia.
Egli tornò in Russia nel 1862. L'anno successivo, venne riconosciuto come un membro libero onorario dell'accademia per il grande dipinto Martiri cristiani nel Colosseo, realizzato a Roma. Alla mostra del 1864, il dipinto La principessa Tarakanova gli valse il titolo di professore all'accademia delle arti e attirò l'attenzione degli amanti dell'arte e del pubblico. L'opera è basata su una leggenda sulla morte di Elizaveta Alekseevna Tarakanova, autoproclamatasi figlia di Aleksej Grigor'evič Razumovskij e di Elisabetta di Russia, e la raffigura nella sua cella della prigione durante l'inondazione di San Pietroburgo (anche se in realtà morì di tisi).[2] Quando l'opera venne esposta a Parigi, un critico lodò l'artista con queste parole:
(FR)
«M. Flavitsky doit avoir étudié dans nos écoles occidentales. Son talent est un mélange des tendances poétiques d'Ary Scheffer e de l'ample exécution du Gallait.»
(IT)
«Il signor Flavickij deve aver studiato nelle nostre scuole occidentali. Il suo talento è un misto delle tendenze poetiche di Ary Scheffer e dell'ampia esecuzione del Gallait.»
(Théophile Thoré, Les Salons: Salons de 1864-1868, 1893[3])
Nel 1980, per celebrare i 150 anni dalla sua nascita, in Unione Sovietica venne rilasciato un francobollo di sei kopeika che raffigura la sua opera La principessa Tarakanova.[5]
Galleria d'immagini
Bacco, 1850 circa
I figli di Giacobbe vendono il loro fratello Giuseppe, 1855