L'Italia al Plata è stato un quotidiano uruguaiano in lingua italiana fondato a Montevideo nel 1882.
Storia
La testata, originariamente chiamata L'Italia, sorse il 12 ottobre 1882. A crearla erano stati alcuni giornalisti provenienti dal quotidiano L'Era Italiana insieme a quelli della redazione de L'Italia Nuova[1]. Il giornale era d'orientamento democratico, liberale, ed anticlericale. Vicino agli ambienti della colonia italiana legati al commercio, all'imprenditoria ed alla massoneria[1], L'Italia fu un tenace avversario delle politiche illiberali del presidente uruguaiano Máximo Santos. Venivano proposti ai lettori articoli di politica, di cronaca locale e italiana, di cultura e di spettacolo[2]. Non mancavano poi resoconti sulla vita associativa delle varie istituzioni della comunità italo-uruguaiana nonché iniziative di stampo patriottico o filantropico volte a rafforzare il sentimento identitario degli emigrati[2].
Col passare degli anni L'Italia, dal 1886 L'Italia al Plata, rafforzò la sua posizione all'interno della comunità italiana e della stampa locale facendosi portavoce e difensore degli immigrati, spesso vittime di soprusi e di ingiustizie da parte delle autorità[3].
Nonostante la morte degli storici fondatori Desteffanis ed Odicini y Sagra e l'arrivo in direzione di Arturo Pozzilli, L'Italia al Plata mantenne inviolato il suo primato di più importante quotidiano in lingua italiana dell'Uruguay grazie ad una struttura aziendale forte e al prestigio maturato sul campo negli anni precedenti[4]. Sul finire del primo decennio del XX secolo il giornale si spostò su posizioni sempre più nazionaliste e favorevoli all'espansione coloniale italiana in Africa[5]. Nei mesi precedenti lo scoppio della guerra italo-turca L'Italia al Plata, nonostante un numero altissimo di copie vendute, entrò in una fase di crisi e chiuse i battenti nel novembre 1912[6].
Note
Bibliografia
- Pantaleone Sergi, Storia della stampa italiana in Uruguay, Montevideo, Fondazione Italia nelle Americhe, La Gente d'Italia, 2014.