Stati Uniti, 1886. Il giovane apache Massai rifiuta di arrendersi - come invece fa il suo capo Geronimo - all'Esercito degli Stati Uniti; viene tuttavia catturato e costretto a salire insieme agli altri indiani sul treno a vapore che li porterà in Florida. Massai però non demorde e alla prima occasione riesce a fuggire, scoprendo così la civiltà dei "bianchi", una volta arrivato nella cittadina più vicina.
in Italia (L'ultimo Apache; una successiva riedizione fu distribuita il 5 luglio 1973)
Critica
Secondo il Morandini il film è "forse, il più bello, certamente il più vigoroso" film di Robert Aldrich, "quello in cui il discorso filoindiano è più esplicito". Il film si rivela innovativo e "solido come una roccia" ed "una delle più belle e significative carrellate del cinema hollywoodiano". Il finale del film, che il regista e Lancaster avrebbero voluto meno positivo e ottimista, fu imposto dalla produzione.[6]