La consonante laterale fricativa alveolare sonora presenta le seguenti caratteristiche:
il suo modo di articolazione è laterale fricativo, perché questo fono è dovuto all'occlusione della parte centrale del canale orale (la bocca) che costringe l'aria a passare dai lati del canale stesso, producendo un rumore di frizione;
In sassarese, il fono è presente come evoluzione dei nessi patrimoniali -ld-, -rd-, -sd-; viene trascritto rispettivamente con le grafie ⟨ldh⟩, ⟨rdh⟩, ⟨sdh⟩ (a seconda dell'etimologia), ad es.: caldhu[ˈkaɮdu], accordhu[akˈkoɮdu], isdhintiggaddu[iɮdintigˈgaddu] ("caldo, accordo, sdentato"). La pronuncia effettiva può variare leggermente a seconda del parlante e del momento; per approfondimenti, cfr. la pagina sulla lingua sassarese.
Sardo logudorese
È presente in Sardegna nella pronuncia di alcune varianti settentronali della lingua sarda logudorese, alle quali si è esteso su influsso del vicino sassarese. Il fono è reso nelle traslitterazioni con la grafia ⟨rdh⟩, ⟨ldh⟩, ⟨sdh⟩. Esempi sono rintracciabili, tra gli altri, nella pronuncia delle parole sardu (talvolta traslitterato in logudorese come sardhu) col significato di “sardo”, Sardigna (talvolta traslitterato come Sardhigna) “Sardegna”, caldu (traslitterato come caldhu) “caldo”.
Comunque, dal momento che in sardo questo suono è un allofono locale dei nessi -ld-, -rd-, -sd-, solitamente si preferisce non trascriverlo e lasciare la grafia originale (la ⟨h⟩ viene talvolta trascritta più che altro in grafia popolare).
Zulu
In lingua zulu tale fono è reso con la grafia ⟨dl⟩:
Le aree ombreggiate denotano articolazioni polmonari ritenute impossibili. Dove i simboli appaiono a coppie, quello di destra rappresenta una consonante sonora. Vedi Aiuto:Unicode se hai problemi di visualizzazione dei simboli.
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