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Lesley Manville

Lesley Manville al Toronto International Film Festival del 2010.

Lesley Ann Manville (Brighton, 12 marzo 1956) è un'attrice britannica attiva in campo teatrale, televisivo e cinematografico.

Nota per la sua collaborazione con il regista Mike Leigh nei film Belle speranze (1988), Segreti e bugie (1996), Topsy-Turvy - Sotto-sopra (1999), Tutto o niente (2002), Il segreto di Vera Drake (2004), Another Year (2010, per il quale ha ricevuto la sua prima candidatura ai BAFTA) e Turner (2014), per la sua performance nel film Il filo nascosto (2017) ha ricevuto la sua seconda candidatura al Premio BAFTA e la sua prima candidatura al Premio Oscar nella sezione miglior attrice non protagonista.

Biografia

Nata a Brighton, Sussex, ma cresciuta nella vicina Hove, da padre tassista, ha due sorelle. Sin dall'età di otto anni studia soprano e diventa due volte campionessa del Sussex. Muove i primi passi nel mondo della recitazione da adolescente in serie televisive come King Cinder e grazie a ciò, si guadagna un posto all'età di quindici anni all'Italia Conti Stage School. Il suo primo impiego nel mondo del teatro è al West End di Londra nel musical I and Albert di John Schlesinger. Inizia così una solida carriera teatrale che la porta ad essere considerata una distinta attrice del palcoscenico. Partecipa a nuove commedie della Royal Shakespeare Company Warehouse e del Royal Court Theatre, come The Son of the Light, Savage Amusement, Tust Us, Les Liaisons Dangereuses e Lucy.

Nel 1979 incontra il regista Mike Leigh, che cercava attori della RSC che potessero improvvisare, col quale nascerà un forte sodalizio artistico sul palco e sullo schermo. Parteciperà a ben sette film di Leigh, dapprima per la televisione con Grown-Ups, poi al cinema con Belle speranze, Segreti e bugie, Topsy-Turvy - Sotto-sopra, Tutto o niente, Il segreto di Vera Drake ed Another Year. Sempre diretta da Leigh, recita nel 2011 a teatro in Grief al National Theatre. Nel 2013 prende parte al film Viaggio sola di Maria Sole Tognazzi, con Margherita Buy e Stefano Accorsi. Apprezzata interprete teatrale, nel 2013 ha vinto il Laurence Olivier Award alla miglior attrice per la sua interpretazione nel dramma di Ibsen Spettri.

Nel 2017 recita nel film Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson, in cui affianca Daniel Day-Lewis nella sua ultima apparizione prima del ritiro dalla scene; per la sua interpretazione viene candidata all'Oscar alla miglior attrice non protagonista. Nel 2018 torna a recitare sulle scene londinesi dopo cinque anni d'assenza, quando interpreta Mary Tyrone nel dramma di Eugene O'Neill Lungo viaggio verso la notte con la regia di Richard Eyre e Jeremy Irons nel ruolo del marito James Tyrone. Aveva già interpretato Mary Tyrone accanto ad Irons nell'allestimento del dramma in scena a Bristol nel 2016, con grande plauso di critica e pubblico.[1]

Vita privata

Ha incontrato il suo primo marito, l'attore Gary Oldman, mentre recitava al Royal Court. Oldman la lascia due anni dopo, nel 1989, a tre mesi di distanza dalla nascita del loro figlio Alfie.

Il secondo matrimonio è stato con Joe Dixon, da cui ha divorziato nel 2004. Attualmente, Lesley Manville vive col figlio Alfie a East Grinstead, West Sussex.

Filmografia

Attrice

Cinema

Televisione

Doppiatrice

Teatrografia parziale

Riconoscimenti

Doppiatrici italiane

Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Lesley Manville è stata doppiata da:

Da doppiatrice è sostituita da:

Onorificenze

Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria
«Per i servizi all'arte drammatica.»
— 13 giugno 2015[3]
Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria
«Per i servizi all'arte drammatica e alla beneficenza.»
— 31 dicembre 2020[4]

Note

  1. ^ (EN) Michael Billington, Long Day's Journey Into Night review – Jeremy Irons and Lesley Manville shine with sexual passion and rage, su the Guardian, 30 marzo 2016. URL consultato il 31 gennaio 2018.
  2. ^ The Crown, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net. URL consultato il 9 novembre 2022.
  3. ^ (EN) The London Gazette, n. 61256, 13 giugno 2015, p. B13. URL consultato il 17 gennaio 2022.
  4. ^ (EN) The London Gazette, n. 63218, 31 dicembre 2020, p. N8. URL consultato il 17 gennaio 2022.

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Collegamenti esterni

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