Caratterizzati dalla trasmissione idraulica e dalla trasmissione a bielle, gli esemplari prodotti subirono diversi passaggi di proprietà e alcuni di essi, scampati alla demolizione, sono stati conservati anche a fini museali[2].
Caratteristiche
Offerta sul mercato a partire dal 1955, la R 42 C apparteneva alla cosiddetta terza generazione di locomotive prodotte dal costruttore tedesco e adottava un motore MAN W8V 17,5/22A dalla potenza di 324 kW, aumentata rispetto ai precedenti modelli Jung in conseguenza dell'adozione di un gruppo motoventilatore potenziato. Anche le ruote presentavano un diametro maggiore, riducendo conseguentemente l'interasse rispetto alla R 40 C[3].
Concepite per servizi di manovra e trazione in linea di treni leggeri, le locomotive di questo gruppo adottavano la trasmissione idrodinamica con cambio automatico Voith. La trasmissione del moto avveniva tramite asse cieco e trasmissione a bielle sui tre assi. La sospensione era attuata tramite molle a balestra[4].
Gli ultimi veicoli risultavano presenti al magazzino di produzione fino al 1964. Tre ulteriori veicoli erano stati offerti all'esercito tedesco ma non consegnati: non è chiaro se siano stati realmente costruiti[3].
In Germania le Jung R 42 C vennero classificate nel gruppo 3942.
Esemplari prodotti
Diffuse prevalentemente su raccordi industriali e ferrovie secondarie, le R 42 C furono oggetto di ordini affatto diversificati[3].
Il principale acquirente furono le forze armate tedesche, che acquistarono sette esemplari i quali rappresentarono di fatto la prima commessa di serie per le forze armate[5].
La flotta più numerosa era costituita da quella della Kleinbahn Weidenau-Deuz, grazie alla fusione effettuata nel 1970 fra Freien Grunder Eisenbahn (FGE), che possedeva un esemplare immatricolato come "4", e la Siegener Kreisbahn GmbH (SK) di Siegen, che aveva acquistato quattro esemplari rispettivamente nel 1961 (unità "17") e 1962 (unità "18-20").
Quattro esemplari furono ordinati da imprese di Genova tramite l'importatore Ernesto Maganzini[4]: uno a cura dell'AMGA, l'azienda comunale che operava il raccordo industriale della Valbisagno, tre dall'impresa Lagorara (esemplari "IL 1-3"), che svolgeva manovre all'interno del porto di Genova. Queste ultime vennero successivamente incorporate nel gruppo FS 245 8001-8003 e utilizzate dal Consorzio Autonomo del Porto.
La Kleinbahn Weidenau-Deuz GmbH (KWD) di Siegen acquistò quattro esemplari, rispettivamente nel 1959 (unità immatricolata "12"), 1960 (unità "11"), 1961 (unità "13") e 1962 (unità "14").
L'impresa Hoechst AG acquistò due esemplari, numerati "5" e "6", rispettivamente nel 1956 e 1961; il secondo di essi risulta conservato in Italia presso l'Associazione Verbano Express (AVE)[6]. Analogamente fecero l'impresa di elettricità Rheinisch-Westfälische Elektrizitätswerke AG (RWE) di Essen nel 1958 (esemplare "D4", poi rinumerato "D6") e 1961 (esemplare "3", poi rinumerato "1") e l'autorità portuale di Krefeld, che operava la Städtische Eisenbahn Krefeld (StEK) con le unità "D VI" (1962) e "I" (1964)
Infine, commesse relative a singoli esemplari furono fornite nel 1955 alla Osthavelländische Eisenbahn AG (OHE) di Berlino-Spandau, alla Neukölln-Mittenwalder Eisenbahn (NME) di Berlino-Tempelhof (unità "ML 00604") e la Krefelder Eisenbahn-Gesellschaft AG (KEG) di Krefeld (unità "6").
Prospetto di sintesi
Costruzione
Anno
Acquirente
Prima classificazione
Successivi proprietari
12090
1955
OHE
DL3
Stahlwerke Südwestfalen AG ("4"); Krupp-Brüninghaus GmbH ("4"); Westfälische Lokomotiv-Fabrik Hattingen Karl Reuschling GmbH & Co.
12351
1956
Hoechst
5
Westfälische Lokomotiv-Fabrik Hattingen Karl Reuschling GmbH & Co. ("41"); Feldmühle AG ("2"); Stora Enso Baienfurt GmbH ("2"); LSB Lok Service Burkhardt AG ("Em 837 903-4")
BLE - Butzbach-Licher Eisenbahn AG ("13"); EBN - Eisenbahnbedarf Bad Nauheim Mathias Bootz (NVR: 98 80 3942 024-1 D-EBN)
13423
1962
SK
20
MF - Mainische Feldbahnen ("020"), KEG - Karsdorfer Eisenbahngesellschaft mbH ("020", poi "0402"); ARCO Transportation GmbH, ("5040.02-7"), in seguito esportata nei Paesi Bassi
13424
1962
StEK
D VI
IPE Locomotori S.p.A.; Fin Edil Triveneta ("T 136"); MCF Masfer ("T 136")
13425
1962
KWD
14
13426
1962
Lagorara
3
FS - Ferrovie dello Stato ("245.8003"); ONT - Organizzazione Nazionale Trasporti
13427
1962
Lagorara
2
FS - Ferrovie dello Stato ("245.8002"); CAP - Consorzio Autonomo del Porto di Genova ("3402-1057"); SerFer - Servizi Ferroviari Srl ("3402-1057", poi "K 134")
13428
1962
NME
ML 00604
13429
1962
KEG
6
CAP - Consorzio Autonomo del Porto di Genova ("3402-1055"); SerFer - Servizi Ferroviari Srl ("3402-1055", poi "K 020")
13430
1962
StEK
D I
(Poi "D VI" come Hafen Krefeld GmbH & Co.)
Note
^(DE) Alcune fonti riportano un numero totale di 36 esemplari.
^Rückkehr einer Lok R42C nach Kirchen in siegerlandbahn.de. URL consultato nel marzo 2015.
^Altra fonte attribuisce all'unità il numero di fabbrica 13408. URL consultato nel marzo 2015.
Bibliografia
Beppe Tronconi, Gruppo 245, le tre Jung, in I Treni Oggi, n. 16, gennaio 1982, pp. 30–35.
(DE) Stefan Lauscher e Gerhard Moll, Jung-Lokomotiven (Volume 2) - Lokomotivfabrik in Jungenthal 1885 - 1987 Bauarten und Typen, Eisenbahn Kurier, Friburgo, 2014, ISBN 978-3-88255-798-5.