Gabrielle, Badessa di Beaumont-lès-Tours Charlotte, Duchessa d'Elbeuf Louis, Principe di Tonnay-Charente Marie Élisabeth, Contessa di Castries Louise Françoise, Badessa di Fontevrault Gabrielle Victoire, Duchessa di Lesdiguières
Divenuto colonnello del reggimento Royal- Etranger, partecipò a due campagne in Italia e quindi chiese di passare in Marina ove fu posto a disposizione di Francesco di Borbone, duca di Beaufort, Gran Maestro della navigazione[3]
Dopo il Trattato di Aquisgrana (1668) riprese la vita militare in marina come Generale delle galeread interim partecipando a numerose missioni nel Mediterraneo, e nel 1668 condusse la trattativa per un accordo con il bey di Algeri. Divenuto Generale delle galere effettivo, comandò una squadra navale di 15 galere a remi in soccorso dei Veneziani, inviata a Candia assediata dai turchi. Dopo la morte del Beaufort (25 giugno), Louis Victor tentò di proseguire la lotta e fu ferito durante un combattimento il 24 di luglio. Constatata l'impossibilità di forzare lo sbarramento navale turco, riportò la flotta a Tolone il 28 di ottobre.
Nel 1671 fu incaricato di incrociare lungo le coste della Provenza per cacciare alcuni pirati barbareschi.
All'inizio della Guerra d'Olanda, nel 1672, si trovava nuovamente nell'esercito durante il passaggio del fiume Reno, quando fu ferito alla spalla sinistra da un colpo di moschetto: ciò lo costrinse a portare per sempre il braccio sinistro al collo. Nel 1673 si segnalò nel corso dell'assedio di Maastricht, quindi fu nominato governatore della Champagne nel 1674.
Maresciallo di Francia e Viceré di Sicilia
L'anno successivo Louis Victor fu inviato con la flotta a soccorrere la città di Messina che nel 1674 si era ribellata alla Corona di Spagnatitolare del trono delRegno di Sicilia. Nel febbraio 1675 riuscì a far pervenire i soccorsi alla città cacciando le armate spagnole e quelle siciliane fedeli alla Regia Monarchia di Sicilia e fu nominato Viceré di Sicilia dal Luigi XIV ed in agosto maresciallo di Francia. Lasciò quindi il comando della flotta al Duquesne e al Tourville che nel 1676 sconfissero la flotta ispano-olandese ad Agosta (22 aprile e a Palermo (2 giugno). Egli dichiarò alla popolazione locale che il Re Sole non ha a cuore nulla più che il trionfo delle vittime contro i loro oppressori e fu molto sorpreso allorché, nel gennaio 1678, il re gli ordinò di abbandonare la piazza. In effetti la popolazione si era nel frattempo rivoltata contro i suoi stessi difensori. Fu rimproverato al Vivonne di aver chiuso gli occhi di fronte agli eccessi commessi dai francesi nei confronti dei siciliani, il che aveva provocato un gran numero di omicidi di ufficiali francesi. In effetti, lasciatosi andare alle mollezze ed ai piaceri, nonostante il suo precario stato di salute, sembrava che il viceré di Sicilia avesse tollerato, dopo un po', l'indisciplina delle sue truppe.
Messina fu evacuata dai francesi l'8 aprile 1678 ed il Vivonne cessò così per sempre il suo servizio militare sul mare.
Primo gentiluomo di Camera del Re
Rientrato a Parigi, succedette al padre nella carica di Primo gentiluomo di Camera del Re. Condusse da allora una vita di voluttuoso cortigiano, diventando uno dei più intimi del sovrano: il suo spirito intelligente divertiva molto Luigi XIV. Egli inoltre era molto legato a Molière, Boileau, che egli presentò a Louis XIV, Paolo Lorenzani, La Fontaine.[4]
A 52 anni egli giunse all'apice della sua ricchezza, ma la morte improvvisa dell'unico figlio maschio nel 1688 lo afflisse molto ed egli non tardò a seguirlo nella tomba.
Matrimonio e figli
Louis Victor sposò Antoinette Louise de Mesmes (1640–10 March 1709) allo Château de Beyne nel settembre 1655. La coppia ebbe sei figli tre dei quali avrebbero avuto discendenza.
Marie Élisabeth de Rochechouart (1663 – 5 maggio 1718) sposò Joseph François de La Croix, Marchese de Castries il 19 maggio 1693 ed ebbe figli; fu dama di compagnia di sua cugina la Duchessa d'Orléans;
Louise Françoise de Rochechouart (1664 – 16 febbraio 1742) nubile; Abbess in Fontevrault; condivide il nome con le sue cugine, la Duchessa di Borbone e Mademoiselle du Maine;
Gabrielle Victoire de Rochechouart (1670 – 23 aprile 1740) sposò Alphonse de Créquy il 12 settembre 1702 e non ebbe figli;
Stemma
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Stemma
Louis Victor de Rochechouart de Mortemart Conte poi duca di Vivonne, duca di Mortemart (detto « di Vivonne ») e pari di Francia, principe di Tonnay-Charente, Generale delle galee di Francia e Maresciallo di Francia
^Bussy-Rabutin descrive nelle sue Mémoires le capacità che il giovane Louis-Victor dimostrò di fronte al Condé. La cavalleria francese, sorpresa durante un foraggiamento dei cavalli da parte di quella nemica, si dette alla fuga seguendo il pavido comandante del reggimento del re, Campferrant. Con il Rabutin non rimasero con Bussy, di fronte al nemico, che il visconte di Vivonne, ed il duca di Coaslin e Manicamp.
^Questa carica fu istituita dal Richelieu nel 1626 per unificare tutte le operazioni della marina (militare e mercantile) sotto un solo comando. Ciò comportò l'abolizione della carica di Ammiraglio di Francia (una specie di Maresciallo di Francia della marina), istituita ancora nel lontano 1270 da Luigi IX (San Luigi). Dopo la morte del Beaufort (1669) la carica di Gran Maestro della navigazione fu abolita
^Voltaire, nella sua opera Le siècle de Louis XIV, lo pone nel novero delle persone di corte che a quei tempo avevano il maggior gusto per la lettura
Bibliografia
Generale Louis-Victor-Léon de Rochechouart, Histoire de la Maison de Rochechouart, Parigi, 1859