Lovers Film Festival - Torino LGBTQI Visions, precedentemente noto come Torino Gay & Lesbian Film Festival, Torino GLBT Film Festival - Da Sodoma a Hollywood o Togay[1], è un festival cinematografico con una selezione di film dall'orientamento e dalle tematiche gay e lesbiche. Fondato nel 1986 è il più antico festival sul tema d'Europa e terzo nel mondo.[1][2] Si tiene ogni anno a Torino nel mese di aprile. Nel corso degli anni il festival è diventato uno degli eventi principali per la comunità LGBT e il pubblico interessato a tali tematiche.
L'evento dal 2005 è amministrato e gestito dal Museo nazionale del cinema. Gode del sostegno degli assessorati alla Cultura della Regione Piemonte, della Provincia e della Città di Torino.[1] Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali italiano ha riconosciuto il Festival come "una tra le più importanti manifestazioni cinematografiche italiane a livello internazionale".[1]
Panoramica
Il festival si divide sostanzialmente in 6 categorie, tre competitive e tre non competitive, giudicate da una giuria internazionale che consegna un premio ad ognuna delle tre sezioni competitive. Tra le altre sezioni non competitive vi sono: "Movie & Music Icons" in cui vengono omaggiati personaggi dello spettacolo divenuti icone gay o punti di riferimento per la comunità LGBT, "Voice Over" sezione dedicata al cinema sperimentale e alla video arte e "Europa Mon Amour" in cui anno viene analizzato un genere cinematografico.
La rassegna presenta film in anteprima nazionale o mondiale con la direzione di Giovanni Minerba. Il festival pubblica ogni anno un catalogo con le schede e i commenti su tutti i film presentati, in italiano e in inglese, che con il passar del tempo si è caratterizzato sempre più come vero e proprio "catalogo" ragionato della presenza dell'omosessualità nel cinema.
A partire dalla 21ª edizione, il festival collabora con il Museo nazionale del cinema per la gestione e l'organizzazione. Oltre alla presentazione di film, vengono organizzati diversi eventi, come mostre e feste. Dal 2017 è partner del festival l'associazione Sicurezza e Lavoro [3], per promuovere i diritti lgbtqi nel cinema e nel lavoro. Ogni anno offre il premio per il miglior cortometraggio internazionale, assegnato da una giuria di studenti e studentesse del Dams di Torino, coordinata dal giornalista Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro.
In occasione della 29ª edizione il festival subisce un restyling del nome e del logo, con il nome più internazionale "Torino Gay & Lesbian Film Festival" (TGLFF).[4] In occasione della 32ª edizione il festival subisce un restyling del nome e diventa Lovers Film Festival con questa motivazione: "«Lovers» ha un triplice significato: amante, appassionato e sexual partner. Un nome che racconta differenti e molteplici geografie sessuali, ma anche la cura e il profondo amore per il cinema e la stessa comunità LGBTQI".
Dorian Gray
Dalla venticinquesima edizione del 2010 il Togay attribuisce il Dorian Gray[5] un premio per celebrare i conseguimenti di una carriera nel mondo della cinematografia a tematica LGBT.[1] Il riconoscimento ha le sembianze dello scrittore e drammaturgo irlandese Oscar Wilde, simbolo della lotta contro i pregiudizi e le discriminazioni.[6] La statuetta è stata disegnata dal pittore Ugo Nespolo.[1]
Dalla trentatreesima edizione del 2018 il progetto Babi - Libere Gabbie attribuisce il Matthew Shepard, un premio nato in memoria del ragazzo divenuto simbolo della lotta contro la violenza omo-transfobica, per celebrare il film che meglio racconta il travaglio dell'adolescenza contemporanea.
Il riconoscimento è assegnato tra i lungometraggi in concorso da un gruppo di studenti delle scuole superiori piemontesi. Tutor e presidente di giuria è Walter Revello.
Giurie
2018: Matteo Camattari, Alberto Cappello, Luca Lumci, Carmen Rotariu
2020: Viviana Ficetti, Ana Maria Hordila, Lucilla Marassio, Chiara Mercurio, Tommaso Morrison.
2021: Marta Rabellino, Alice Viola Viscogliosi, Miriam Mussone, Noemi Mussone, Martina Braconaro.
2022: Chiara Fiorano, Federica Tedesco, Francesco Toscano, Michela Lupi, Sara Scalera.
2023: Davide Rubinetto, Marco Calderano, Martina Braconaro, Matilde Bolla, Paolo Tomassone, Sara Scalera.
Vincitori
2018: Tinta Bruta di Filipe Matzembacher - Per la capacità di raccontare con intimo realismo l'influenza del bullismo nella propria idea di sé; un film dalle tinte forti ma con una spiccata luce di speranza.
2019: Kanarie di Christiaan Olwagen - Per aver saputo raccontare con poetica tenerezza ed onestà i travagli emotivi che ogni adolescente vive nell'accettazione di sé e della propria diversità, evidenziando soprattutto la responsabilità che la società, quindi ognuno di noi, ha nel percorso di amore verso se stessi.
2020: Alice Junior di Gil Baroni - per aver saputo raccontare con sguardo onesto e leggero il difficile tema dell'integrazione nel contesto adolescenziale e per averci ricordato che solo uniti siamo davvero forti.
2021: Jump, Darling di Phil Connell - per aver raccontato con potenza visiva ed emotiva il confronto generazionale nell'accettazione di sè, dei propri limiti, dei propri sogni e averci ricordato che non è mai troppo tardi per prendere in mano le redini della propria vita. Una menzione speciale all'interpretazione di Cloris Leachman, struggente e ipnotica, affilata come lame di pattini da ghiaccio.
2022: Wildhood di Bretten Hannam - per averci portato in una narrazione dai tratti mitologici che scava nella profonda necessità universale di trovare il rapporto con la propria famiglia, il proprio corpo, la propria sessualità, le proprie radici; un film che si dipana con una struggente delicatezza e un prezioso rispetto per le emozioni dei personaggi e degli spettatori.
2023: Arrête avec tes mensonges di Olivier Peyon - per aver raccontato con poetica sincerità la potenza dell'amore adolescenziale e della sua incontrollabile urgenza e, al contempo, aver indagato la complessità emotiva che questo amore lascia nell'esistenza di chi l'ha vissuto, direttamente o indirettamente; un caleidoscopico viaggio nelle intimità dei protagonisti, permeato di dolcezza e struggimento, che ha coinvolto e commosso, creando una preziosa empatia con lo spettatore. Al vincitore è assegnata l'opera inedita “Uno spazio vuoto” ("An empty space" / "חלל ריק") dell’artista israeliano Yizhack Levi Cohen, prodotta su commissione di Libere Gabbie e dell'EcoMuseo Nesta di Torino.
Menzioni Speciali
2020: El Cazador - per aver affrontato con chirurgica urgenza il rapporto tra adolescenti, sesso e pedofilia, raccontando una storia non banale con profonda empatia e potenza.
^abcdefLe novità per il 25° del Togay 2010, in Cinemagay.it, 1º febbraio 2010. URL consultato il 5 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2012).
^Copia archiviata, in IL FESTIVAL GAY DI TORINO SI RINNOVA E CAMBIA LOGO E NOME. URL consultato il 13 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2015).