Limelight (ovvero luce all'ossido di calcio[1] o luce di Drummond) è un tipo di illuminazione da palcoscenico inizialmente usato nei teatri e negli auditorium. La consistente quantità di luce è ottenuta puntando una fiamma di ossidrogeno contro un cilindro di ossido di calcio,[2] il quale può essere scaldato fino a 2.572 gradi Celsius prima di fondere. La luce prodotta è una combinazione di incandescenza e candoluminescenza.
In lingua inglese il termine limelight ha assunto il significato di "luci della ribalta" e viene tuttora utilizzato anche per l'illuminazione elettrica.
Storia
L'effetto limelight fu scoperto nel 1820 da Goldsworthy Gurney[3][4] utilizzando per le sperimentazioni il cannello all'ossidrogeno, la cui invenzione è normalmente attribuita a Robert Hare. Nel 1825, un ingegnere scozzese, Thomas Drummond (1797–1840), vide una dimostrazione dell'effetto limelight da Michael Faraday[senza fonte] e pensò che tale luce dovesse essere sperimentata. Drummond realizzò un prototipo nel 1826, e per questo l'apparecchio è solitamente chiamato la luce di Drummond.
La luce di Drummond ebbe un utilizzo pubblico per la prima volta al Covent Garden Theatre a Londra nel 1837 e godette di un largo utilizzo nei teatri di tutto il mondo nei decenni del 1860 e del 1870.[5]
Le luci di Drummond furono utilizzate per inquadrare i solisti alla stessa maniera dei moderni occhi di bue (spotlights).[6]
La luce di Drummond fu sostituita dalla lampada ad arco alla fine del XIX secolo.
Note
^James R. Smith (2004) San Francisco's Lost Landmarks, Quill Driver Books
^ Francis Reid, The Stage Lighting Handbook (Stage and Costume), U.K, A & C Black Publishers Ltd; 6Rev Ed edition (31 May 2001), 2001, pp. 1224 pages, ISBN0-7136-5396-5.
La Luce di Drummond venne anche utilizzata in topografia in occasione del rilievo topografico dell'Irlanda: la forte luminosità dell'ossido di calcio consentiva infatti fortissime visibilità anche in presenza della frequente fittissima nebbia (fino a 100 miglia di distanza) così da creare i necessari collegamenti tra i punti geodetici.