Nel 1971 incontrò l'artista Joseph Beuys che espose diverse volte nella sua galleria. Nel 1980 Amelio presentò Joseph Beuys ad Andy Warhol e da questo incontro nacque la mostra di ritratti "Beuys by Warhol" che fu inaugurata nell'aprile del 1980[4][5]. È rimasta famosa la festa che organizzò in onore dei due grandi artisti, al City Hall Cafè di Napoli, quella sera l'attore Leopoldo Mastelloni si esibì in uno spettacolo di cabaret[6].
Ha pubblicato nel 1976 Mario Merz, un breve saggio dedicato appunto a Mario Merz, pittore e scultore italiano, esponente della corrente dell'arte povera.
Nel 1988 co-fondò la galleria di arte contemporanea Gallerie Pièce Unique, situata a Parigi nel cuore di Saint Germain des Pres in Rue Jacques Callot 4. Galleria che ancora oggi lavora alacremente a supporto dell'arte contemporanea e in memoria del suo co-fondatore.
Amava cantare: era un appassionato delle canzoni anni cinquanta e incise un disco Ma l'amore no, prodotto da Lino Vairetti e Giorgio Verdelli[12].
Intitolazioni
In sua memoria, il tratto di Via Miano nel quartiere San Carlo all'Arena, a Napoli, è stato intitolato in sua memoria il 26 aprile 2023.
"Il legame di Lucio Amelio con Napoli è una storia di amore e rispetto mai giocata sul filo della retorica. La Napoli di Amelio è la città-mondo, la soglia aperta ai movimenti artistici internazionali fin dalla fondazione della Modern Art Agency negli anni ’60, diventata poi la Galleria Lucio Amelio." ha dichiarato il vicesindaco Laura Lieto nell'occasione dell'inaugurazione della targhetta commemorativa. "Con lui Napoli ha preso parte al mondo dell’arte contemporanea, dalla pop art americana all’arte povera, promuovendo i suoi stessi artisti in uno scambio intenso e fertile. Intitolandogli una strada alle porte del Bosco di Capodimonte, Napoli scrive oggi il nome di Amelio nella sua storia pubblica, a testimonianza del suo esempio e della sua lezione sempre aperta al futuro”[13].
^Per inciso , questo disco non è mai stato posto in vendita, ma fu realizzato con il preciso scopo di essere regalato a tutti coloro che lo apprezzavano Articolo di Antonio Tricomi su 'La Repubblica - Napoli.it' [1]