Alla morte del padre, si trasferisce dapprima in Lussemburgo, poi a Écouen e dal 1871 a Parigi, dove frequenta Giuseppe De Nittis, Giovanni Boldini e il cosiddetto "Circolo della polenta", enclave di intellettuali italiani che si riuniscono presso il ristorante Lemardeley[7].
Nel 1874 si sposa con Corinne Elisabette Bujac e avvia la collaborazione con la casa di commercio d'arte Maison Goupil di Parigi, del quale sarà socio accomodante[8]; qui frequenta i pittori italiani emigrati nella capitale francese, come Giovanni Boldini e Federico Zandomeneghi, oltre a Edgar Degas e alla cerchia di pittori della sua scuola.
Nel 1901 esordisce alle mostre della Biennale di Venezia, che frequenterà abitualmente e nel 1904 espone alla mostra della Società Nazionale di Belle Arti di Parigi, della quale nel 1912 è nominato segretario, oltre a partecipare a importanti rassegne artistiche mondiali.
Paesaggista inizialmente di stampo neoclassicista e arcadico, influenzato dai maestri Carlo Mancini e Antonio Fontanesi, si aggiorna progressivamente a seguito dei contatti con le avanguardie francesi (in primis, Edgar Degas) e piemontesi sviluppando uno stile riconoscibile e indipendente, elegante e luminoso, espresso in dipinti a olio, ad acquaforte o a pastello.
Le sue opere riscuotono un ampio successo presso la committenza borghese europea e americana, che apprezza i suoi paesaggi campestri di stampo idilliaco, armoniosamente popolati di pastori, contadini e animali, resi tramite un sapiente utilizzo dei colori in atmosfere pacifiche e idilliache.
Opere principali
Il mercato delle erbe in Piazza Castello in Milano (1864), olio su tela, collezione privata;
^Né primi né ultimi.Ebrei quasi marginali nel Veneto dell’Ottocento, Marilì Cammarata, EUT, Trieste 2022, pp.170-174
^L’industria dell’arte in Francia: il caso della Maison Goupil, Tesi di laurea in Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici, Università Cà Foscari, Venezia 2014, pp.66
^La Chronique des arts et de la curiosité, Gazette des beaux-arts, 1914, pp.126
^Étude du fonds François Guiguet (1860-1937), portraitiste, Nathalie Lamberton, Art et histoire de l'art, 2018
Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VI, Lipsia 1912, s. v.
Matteo Bianchi Giovanna Ginex. Aspetti del collezionismo nel Ticino, Dipinti del secondo Ottocento italiano Cornèr Banca, Lugano 1996.
Roberta Binda Luigi Chialiva Corbelli Editore, Brescia 2001.
Giulio Foletti Arte nell'Ottocento: la pittura e la scultura del Cantone Ticino, Armando Dadò, Locarno 2001
Giovanni Anzani, Luigi Chialiva (1842-1914): tra pittura di paese e pittura animalista, catalogo della mostra alla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate, Skira, Ginevra 2003.
Alessandra Buoso, Luigi Chialiva, in Costanza Roggero Bardelli, Sandra Poletto (a cura di), Le Residenze Sabaude. Dizionario dei personaggi, Torino 2008.
Beatrice Bolandrini, Artisti della "val di Lugano" a Torino. Un primo repertorio dei ticinesi nell'Ottocento, in Giorgio Mollisi (a cura di), Svizzeri a Torino nella storia, nell'arte, nella cultura, nell'economia dal Cinquecento ad oggi, «Arte&Storia», anno 11, numero 52, ottobre 2011, Edizioni Ticino Management, Lugano 2011.
Pietro Montorfani, Abbondio Chialiva. Vita e processi di un esule piemontese a Lugano, Pagine storiche luganesi, Lugano 2016.