Nato da Matteo e Rachele Marincola, primo di tre figli[1], cugino di Giuseppe Poerio[2], fu barone di S. Vincenzo e studiò presso la Real Accademia della Nunziatella di Napoli, dove fu nominato ufficiale mentre era ancora allievo. Lasciata la Nunziatella il 28 marzo 1809, ottenne, ancora giovanissimo, il grado di capitano negli ultimi anni del XVIII secolo, ma non proseguì a lungo la carriera militare[3].
Sposò Isabella De Nobili[3][4], dalla quale ebbe cinque figli[5], e ricoprì diverse cariche istituzionali del Regno delle Due Sicilie. In particolare, fu Intendente di Chieti (provincia di Abruzzo Citra) tra il 29 febbraio 1848 ed il 27 marzo 1849. Secondo quanto riportato in una lettera dell'8 giugno 1848 di Carlo Poerio a Luigi Poerio, fu destituito da questa carica nel contesto dei moti di quell'anno, quando disperse una manifestazione composta da tre in quattromila persone, con bandiera bianca, a favore del Re assoluto[6]. Era stato scelto come suo successore un certo Valla "antico gendarme". Le popolazioni locali, tuttavia, si ribellarono alla sua rimozione, ed inviarono una deputazione a Napoli, per pregare il "Ministero, di lasciar loro un così buono e bravo Intendente"[7], il che causò la rinuncia da parte di Valla e la permanenza di Vercillo nell'incarico[8].
Fu successivamente nominato Intendente di Catanzaro il 18 agosto 1860, ma lo sbarco dei garibaldini in Calabria gli impedì di assumere la carica.
Con l'instaurazione del Regno d'Italia, fu nominato senatore per censo il 24 maggio 1863, ma sembra che, data l'età avanzata e le precarie condizioni di salute, poté presenziare in assemblea solo per prestare giuramento il 9 giugno 1864[10].
Nel corso degli anni fu membro di diversi consessi di stampo scientifico e letterario, quali l'antica Accademia Cosentina, della quale fu socio ordinario a partire dal 1860; la Società del Crotalo e l'Accademia di scienze e lettere di Catanzaro, delle quali fu nominato socio onorario il 24 febbraio 1820 e il 4 maggio 1865, rispettivamente.
Note
^I fratelli si chiamavano Antonio e Ferdinando, quest'ultimo sposò Giulia Marincola, presumibilmente una cugina per parte di madre.
^Catanzarese, sorella maggiore di Maria Teresa De Nobili, moglie di Raffaele Poerio, morì a Napoli nel 1875
^Matteo, Ferdinando, Edoardo, Rachele, Amalia. Il primogenito Matteo, subentrato nel titolo di barone di S.Vincenzo, fu capo dipartimento al Ministero dell'Interno a Napoli tra il 1860 ed il 1866-1867. Non avendo voluto recarsi a Roma in seguito al trasferimento dell'ufficio, rinunciò al posto e si ritirò a San Fili, in Calabria Citeriore con la moglie Lauretta Arena. Ferdinando, traduttore di Cornelio Nepote, dopo il 15 maggio 1848 cambiò nome in Renato, per non avere relazione con Ferdinando II di Borbone, ed emigrò. Rachele ed Amalia rimasero entrambe nubili.