La nuova MV Agusta, progettata da Massimo Tamburini per la Cagiva, proprietaria del marchio, doveva essere una moto italiana al 100%, e quindi anche il motore venne progettato ed è tuttora costruito in Italia. Il motore nacque subito con le valvole radiali, il cambio estraibile, la distribuzione non laterale ma centrale con comando a catena.
Per produrre la F4 lo stabilimento di Schiranna venne convertito alla produzione dei soli motori, mentre l'assemblaggio si svolgeva nello stabilimento di Cassinetta di Biandronno. Successivamente, con la cessione dello stabilimento Husqvarna al gruppo BMW, tutta la produzione è ritornata nello stabilimento di Schiranna.
Storia
Questo quadricilindrico prima da 750 cm³ subisce vari perfezionamenti e (negli anni successivi portato a 910 cm³ e 1000 cm³) venne inserito in un telaio a traliccio di tubi. Le prime F4 prodotte erano di 750 cm³ ed in versione Serie Oro, così denominate perché era stato fatto largo uso di materiali leggeri quali il magnesio ed il carbonio, a questo modello seguì la prima versione S che sostituiva al carbonio la plastica e al magnesio l'alluminio.
A questo modello fece seguito nel 2000 il modello S 1+1, la versione S con la presenza sul codino di una piccola sella passeggero, due pedane poggiapiedi per il passeggero ed un ammortizzatore con nuova taratura per un eventuale uso in due.
A fine 2001 fu presentata la versione Ev 02 che proponeva diverse modifiche in varie parti della moto ed un motore con piccole migliorie, furono risolti i problemi di alte temperature di esercizio delle prime serie.
Nel 2003 venne prodotta la versione Ev 03 che si distingueva per una diversa colorazione dei cerchi, ma sotto la carena nascondeva importanti modifiche al propulsore, che regalavano 11 CV in più, oltre ad un comportamento molto più brillante reso possibile anche dall'albero motore alleggerito di quasi 1,5 kg.
Nel 2004 fu presentata la versione 1000 cm³. La moto manteneva telaio, misure caratteristiche, carena e strumentazioni della versione 750 cm³ ma presentava un motore di diversa cubatura, la scomparsa della gomma 120/65 anteriore a favore di un 120/70, ed un monoammortizzatore posteriore nuovo per poter reggere la maggiore potenza della moto.
Nel 2005 viene presenta la versione F4 Tamburini prodotta solo in 300 esemplari con targhetta numerata serigrafata su oro, costituita da carbonio e titanio con aspirazione a geometria variabile per la prima volta adottata su una moto al prezzo di 42.825 euro[1].
Nel 2006 venne presentata la F4 1000 R, con modifiche al motore e soprattutto alla ciclistica, che vedeva aggiornato in particolar modo l'impianto frenante, dotato ora all'anteriore di pinze radiali Brembo.
Sempre nello stesso anno viene presentata la versione CRC costruita in pochi esemplari destinati al mondo delle corse adottando come sulla Tamburini l'aspirazione a geometria variabile, un airbox più capiente e una frizione antisaltellamento più pregiata unita ad un cambio più performante e una potenza aumentata di 10 CV raggiungendo la velocità di punta di 308 km/h e distinguibile per alcuni particolari in oro come i cerchi marchesini e le reti delle prese d'aria oltre che alla targhetta riportante la sigla CRC.
Nel 2007 fu il momento della F4 1000 R 312, così chiamata in quanto è la moto di serie più veloce al mondo, che riesce a raggiungere i 312 km/h con uno 0-100 km/h in 2.7 secondi.
Nel 2009 ci fu anche una serie speciale intitolata a Claudio Castiglioni, "padre" di moto come la Cagiva Elefant e Mito, Ducati 916 e Monster, MV Agusta F4 e Brutale, la F4CC prodotta in 100 esemplari con la particolarità di sviluppare 200 CV, impianto di scarico in titanio e carene interamente in carbonio. Quest'ultima venduta al pubblico al costo di 100.000 euro. Nel pacchetto di acquisto della Claudio Castiglioni era incluso un Girard Perregaux, una giacca Trussardi, una targhetta di oro bianco riportante il numero progressivo da 1 a 100 e la pergamena di certificazione oltre al cavalletto serigrafato.
L'ultimo modello con design firmato Tamburini è l'F4 312 RR 1078, con una cubatura superiore a 1000 cm³. La 312 RR è sviluppata sulla stessa base della Claudio Castiglioni con numerosissimi componenti in comune. Le uniche differenze estetiche sono da ricercarsi nei particolari non ricavati dal pieno (pedane, piedini forcella, staffe) e nelle carene non in carbonio. Il motore resta il 1078 della CC, ma viene spogliato di bielle in titanio e trombette a geometria variabile. La ciclistica resta simile alla CC con forcella Marzocchi da 50 mm, con piccole differenze riguardanti l'ammortizzatore posteriore. I freni sono comuni alla CC, con pinze anteriori radiali monoblocco Brembo ricavate dal pieno. Le prestazioni sono di alto livello, con 190 CV e 192 kg di peso e ne fanno la F4 di serie più potente prima del restyling. La velocità massima è superiore ai 312 km/h, ma il modello mantiene nel nome la sigla 312. Le colorazioni disponibile sono grigio-rosso, bianco-nero e grigio-nero; il modello 1078 312 RR si differenzia dalla semplice R 312 per la differente colorazione visibile in particolare nel codone che è tagliato a metà dal cambio colore. In produzione rimane comunque la F4 312 R, con cilindrata contenuta nei 1000 cm³.
Nel 2010 viene presentato il nuovo modello, completamente riprogettato a livello di ciclistica e con un'estetica portata ai canoni del nuovo millennio, più filante e aggressiva, dal modello 2010 la F4 è dotata di una piattaforma elettronica che prevede controllo di trazione e mappature selezionabili per la gestione del motore, e dal modello 2013 la F4 si arricchisce di anche di gestione motore dotata di sistema "ride by wire" e di ABS sportivo comprensivo di racing mode.
Con il Model Year 2012, la gamma si arricchisce della versione F4 RR Corsa Corta, con interventi estesi in tutte le componenti, con un aumento delle prestazioni, 201 CV e una velocità massima di oltre 300 km/h, e una riduzione di costo.[2][3]
Edizioni speciali
Le edizioni speciali che si sono susseguite nel tempo sono numerose: Serie oro, Tamburini, Agostini, Senna e SPR.
Per il bicentenario dell'Arma dei Carabinieri, la MV Agusta ha realizzato un'edizione speciale limitata ad un solo prototipo della F4RR caratterizzata da una livrea con colorazione blu e rossa simile a quella delle autoradio in uso all'Arma dei Carabinieri.[5]
Anteriore: doppio disco da 320 mm, con pompa freno Brembo in monoblocco a 4 pistoncini da 34 mm / Posteriore: disco singolo da 210 mm, con pompa freno Brembo a 4 pistoncini da 25,4 mm