Il nome e la sua identificazione sono attribuiti a Federico Zeri, che con tale nominativo ha identificato un anonimo del periodo. L'epiteto dei Baldraccani è dovuto al fatto che in uno dei quadri compare lo stemma di questa famiglia gentilizia di Forlì.
Maestro dei Baldraccani, Madonna col Bambino e Santi (Pala dei Baldraccani), Collezione Poletti
Stefano Tumidei, confrontando le notizie biografiche e gli altri dati in possesso, è giunto alla conclusione che il Maestro dei Baldraccani possa essere identificato con un pittore e storico forlivese, noto all'epoca, ma a cui pochissimo è stato tradizionalmente attribuito: Leone Cobelli.
Madonna col Bambino e quattro santi, tavola, di ubicazione sconosciuta, già nella collezione Muti-Bussi[1]. Si tratta dell'opera contenente lo stemma dei Baldraccani.
Madonna adorante il Bambino, olio su tavola, 68,3x45,9, conservata a Cesena, nella Galleria della Cassa di Risparmio di Cesena[2].
Ritratto del vescovo Filasio Roverella, tempera su tavola, 52x39, conservato a Cesena, nella Pinacoteca Comunale[3].
Madonna col Bambino, affresco staccato, 100x100, conservato a Forlì, nella Pinacoteca Civica
Federico Zeri, Schede romagnole: Il Maestro dei Baldraccani, in Paragone. Arte, 37.1986, 441, p. 22-26.
Stefano Tumidei, Un'aggiunta al Maestro dei Baldraccani e qualche appunto sulla pittura romagnola del tardo Quattrocento, in Prospettiva, n. 49 (apr. 1987), p. 80-91.
Giordano Viroli, Pittura dal Duecento al Quattrocento a Forli, Nuova Alfa, Milano 1998.
La Vergine in adorazione del Bambino del Maestro dei Baldraccani, a cura di Angelo Mazza, Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, Cesena 2005.