Intanto, nel 1989 Mathieu aveva iniziato a scrivere di musica per il magazine Velvet diretto da Maurizio Bianchini e Federico Guglielmi[5] pubblicando nel numero di gennaio la recensione del primo omonimo EP dei Fugazi ed un'intervista a Lou Barlow dei Dinosaur Jr[6]. Ad inizio anni '90 collaborò anche con Blast![7] e nel 1992, poco prima della chiusura di Velvet, inizia a scrivere come collaboratore sulla neonata rivista Rumore[8]. Inizia così una fortunata carriera, che si muoverà tra giornalismo musicale, cronaca sportiva ed attualità.
1993-2011: La carriera di giornalista
Ad inizio anni '90 compie viaggi nei territori dell'ex Jugoslavia in guerra, per poi raccontare queste esperienze nel suo primo libro intitolato A che ora è la fine del mondo? (Edizioni Lindau, 1995)[5]. Tra il 1995 ed il 1996, Mathieu entrò nella band post-hardcore/noise rock chiamata Fluxus, con cui realizzò l'album Non esistere (Free DB'S, 1996), per poi abbandonare per sempre il palcoscenico e dedicarsi totalmente alla carriera giornalistica[1]. Fu questo il periodo in cui si trasferì a Milano per lavorare a GQ Italia come inviato speciale. Collabora con Tuttosport, linus e Gulliver[5], per poi passare alle redazioni di D - la Repubblica delle donne, Diario e Tutto Musica[1].
Nel 2001 TuttoMusica gli commissiona un reportage su Manu Chao, che Mathieu aveva già conosciuto a Milano in occasione di un concerto condiviso tra Mano Negra e Negazione, intervistandolo più volte negli anni successivi. Ne scaturì l'interesse per l'artista, che in quel periodo era divenuto un catalizzatore per tutto il movimento no-global, portando così Mathieu a seguirlo nel tour mondiale di Radio Bemba Sound System, per poi pubblicarne il resoconto nel libro In viaggio con Manu Chao. Giramundo Sound System (Feltrinelli, 2003)[9][10][5].
Nel 2008 esce per la Cairo editore il suo primo libro sul calcio intitolato Il portiere di riserva. Pali, traverse, facce e panchine. Con Torino (e il Toro) nel cuore.
2011-2017: Marco Mathieu a la Repubblica
Nel 2011 diventa vice-caporedattore della redazione romana di la Repubblica, lavorando alla Cronaca Nazionale, agli Esteri e allo Sport[1].
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2017-2021: l'incidente e la tragica morte
Il 13 luglio del 2017, mentre era in motorino ad Ostia, ha un ictus da cui ne consegue, oltre all'incidente automobilistico, un coma vegetativo che durerà per gli anni successivi[1]. In seguito verrà trasferito nella sua Torino, dove morirà al presidio San Giacomo il 24 dicembre 2021[1].
Marco Mathieu (a cura di), Green Day. Tutti i testi con traduzione a fronte, traduzione di Marco Mathieu, Milano, Giunti Editore, 2002, ISBN88-09-02549-0.
A.A.V.V., I MEI vent'anni. Il Meeting delle Etichette indipendenti - 1994-2014, a cura di Daniele Paletta e Giordano Sangiorgi, Milano, Vololibero, 2015.
A.A.V.V., Enciclopedia del rock italiano, a cura di Cesare Rizzi, Milano, Arcana, 1993, ISBN 8879660225. pagg. 514
Marco Aspesi, Stefano Ceroni, Luca Collepiccolo e Teo Segale, Le guide pratiche di Rumore - Hardcore punk (1981 - 2001), Pavia, Apache Edizioni, 2001.
Silvio Bernelli, I ragazzi del Mucchio, Sironi editore, 2003.
Luca Frazzi, Le guide pratiche di Rumore - Punk italiano parte seconda. Hardcore, gli anni furiosi (1982-1990), Pavia, Apache Edizioni, 2003.
Guido Michelone, Musica e media. Suoni moderni e comunicazioni sociali, EDUCatt Università Cattolica, 2014.
Diego Nozza, Hardcore. Introduzione al punk italiano degli anni ottanta, Fano, Edizioni crac, 2011, ISBN978-88-97389-02-6.