I freni erano a tamburo sulle ruote con comando idraulico. Le sospensioni erano formate da ammortizzatori idraulici Houdaille e barre stabilizzatrici. Quelle anteriori montavano molle elicoidali, mentre quelle posteriori erano a ponte fisso con balestre. Il cambio aveva quattro rapporti più la retromarcia. Lo sterzo era a vite senza fine.[1]
Definita sessant'anni dopo l'auto del centenario Maserati[2] dai cultori del marchio e dalla casa madre, durante i festeggiamenti dei Cento anni Maserati nel 2014, la A6 GCS Pinin Farina Berlinetta[3] del 1953 (numeri di telaio 2056, 2057, 2059 e 2060) è una berlinetta caratterizzata da un padiglione estremamente rastremato e da una linea molto filante e moderna.
In realtà, la linea venne disegnata da Aldo Brovarone per un nuovo modello Cisitalia che non entrò in produzione in seguito al grave dissesto economico dell'azienda. Battista Farina trovò il disegno interessante e assunse Brovarone con il compito di adattare il progetto all'autotelaio Maserati.[4]
Presentata al Salone dell'automobile di Torino è stata realizzata in appena 4 esemplari, ma ha totalizzato molti successi. La "A6 GCS" ha ispirato Marco Tencone nel realizzare lo stile della Maserati Alfieri del 2013, concept car realizzata dalla Maserati per festeggiare i primi 100 anni di storia. Un esemplare custodito al Museo Panini Maserati di Modena ha vinto il trofeo Auto & Design per lo stile più emozionante assegnato dalla giuria del Concorso d'eleganza Villa d'Este durante l'edizione 2014.[5][6]