Commento: Parte del testo non è supportato da note puntuali. Alcuni passaggi, poiché privi note di riferimento, possono apparire così come ricerche originali (chi afferma che quei brani e quei dischi sono stati influenzati dalla messa beat?).
La messa beat è un particolare filone della musica beat sviluppatosi in Italia a partire dalla metà degli anni sessanta, caratterizzato dall'associare a testi con tematiche cristiane o, più in generale, religiose, questo stile musicale, allora molto diffuso ed amato, soprattutto nel mondo giovanile.
Più in generale (sebbene in maniera impropria), il gergo in uso fra i collezionisti di vinile tende a denominare "messa beat" tutte le varie correnti di musica religiosa "leggera" (con sonorità pop, rock, jazz, spirituals, etno ecc.), sviluppatesi negli anni successivi, a fianco del canto gregoriano e della musica sacra più tradizionale. Si tratta della corrente del Rinnovamento, tuttora molto vivace e con svariate decine di autori e compositori coinvolti, ma con sound radicalmente evolutosi e con ogni evidenza assai diverso dall'originaria "messa beat".
Storia
La nascita della Messa beat
La "messa beat" trae molta ispirazione dalle innovazioni impresse alla Chiesa cattolica dal Concilio Ecumenico Vaticano II. Con la successiva Riforma liturgica, si è teso in particolare ad ottenere un maggior coinvolgimento del popolo nelle celebrazioni. Viene così introdotto un nuovo rito della messa, con varie modifiche, compreso l'uso della lingua nazionale (generalmente invalso) accanto al latino e il sacerdote rivolto verso l'assemblea[1].
Sul numero di maggio 1965 della rivista Rocca, il padre gesuita Pedro Arrupe scriveva: "Nei giovani c'è molto dinamismo e soprattutto molta sincerità. Ci appaiono talvolta ostili alla religione ma sono soltanto insofferenti dei formalismi e delle esteriorizzazioni della fede"[senza fonte]. Questa considerazione comparirà l'anno successivo come slogan in copertina all'album discografico della messa beat.
La Messa dei Giovani fu eseguita per la prima volta presso l'Aula Borrominiana dell'Oratorio di San Filippo Neri alla Vallicella, il 27 aprile del 1966, alla presenza di un foltissimo pubblico (2000 persone non riuscirono ad entrare e fu necessario allestire degli altoparlanti per l'esterno[2]) e dei mass media, compresa una troupe televisiva della RAI.
Per l'occasione vengono reclutati, oltre ai citati Barritas, Angel and the Brains e The Bumpers. Ai testi collaborarono ben tre autori: Giuseppe Scoponi, il prof. Tommaso Federici e padre Carlo Gasbarri. Scoponi introdusse alcune modifiche anche alle formule sancite dall'ordinarium missae, lasciandone comunque inalterato il significato. I brani erano volti a sottolineare i momenti della celebrazione liturgica secondo lo schema tradizionale.
Angel and the Brains – Graduale (Con voci di gioia) (testo: Tommaso Federici – musica: Marcello Giombini)
The Bumpers – Credo (Io credo) (testo: dall'ordinarium missae con modifiche di Giuseppe Scoponi – musica: Marcello Giombini)
Angel and the Brains – Offertorio (A te offro mio Dio) (testo: Tommaso Federici – musica: Marcello Giombini)
The Bumpers – Sanctus (Santo) (dall'ordinarium missae con modifiche di Giuseppe Scoponi)
I Barrittas – Pater noster (Tu che sei nei cieli) (dall'ordinarium missae con modifiche di Carlo Gasbarri)
I Barrittas – Agnus Dei (Agnello di Dio) (dall'ordinarium missae con modifiche di Giuseppe Scoponi)
The Bumpers – Communio (Rendete grazie a Dio) (Giuseppe Scoponi)
Per quanto il sound beat venga presto superato sia nella musica liturgica sia nel panorama della musica profana, La messa dei giovani non si rivelò una semplice ed effimera moda, ma rappresentò una svolta, destinata a contrassegnare profondamente la musica liturgica che, da quel momento, non fu mai più la stessa. Le sonorità destinate ad accompagnare il canto dell'assemblea subirono profondi sconvolgimenti, mal tollerate dai tradizionalisti, inesorabilmente legati alla musica gregoriana, ritenuto genus unicum, e alle forme canore ad essa intimamente fedeli.
L'evento incusse infatti una forte spinta verso una profonda evoluzione del canto liturgico, favorita dal clima innovativo postconciliare. In quegli anni, le celebrazioni eucaristiche proponevano frequentemente questa nuova forma musicale[3][4].
La grande attenzione suscitata e il successo ottenuto fecero ipotizzare la rappresentazione de La messa dei giovani all'estero, essendo giunte prenotazioni anche dalla Royal Albert Hall di Londra, da Broadway, dall'Olympia di Parigi e dal Giappone[5] Nel settembre 1966, la tournée venne però annullata all'ultimo momento per motivi non chiari[6].
Lo stesso Giombini continua a comporre nuovi canti, che si diffondono in tutte le parrocchie italiane: i più noti sono Quando busserò (molto cantata nelle celebrazioni funebri), Dio si è fatto come noi, Quando cammino per il mondo, Il Signore è la luce, Io ti offro, Siamo arrivati. Nel 1967 viene pubblicato, su testi di Giuseppe Scoponi l'LP Cantata dei giovani per la Vergine Maria degli Alleluia. Il gruppo, partito come beat diverrà in seguito il Clan Alleluia e si evolverà negli anni allontanandosi da questo stile (ma rimanendo comunque legato alla musica religiosa).
I Barrittas realizzano in seguito un proprio LP, con l'originario titolo di La messa dei giovani, dove si esibiscono da soli. Gli stessi Barrittas (con il nome di circostanza The Berets), incidono contemporaneamente la messa in inglese, nell'album The Mass for Peace, pubblicato nel Regno Unito e negli Stati Uniti dalla Avant Garde, con produzione Clay Pitts. L'edizione italiana del disco viene ristampata nel 1970 con il titolo Messa Folk. La messa dei giovani dei Barrittas è stato successivamente ristampato numerose volte, da ultimo in un CD del 2005.
Nel 2008 il gruppo rock Gli Illuminati ha riproposto nel suo album Prendi la chitarra e prega numerosi brani di messa beat, fra cui il Gloria e il Communio (Rendete grazie a Dio), tratti da La messa dei giovani. Nel 2013 lo stesso gruppo propone un altro album, Lumen Gentium, con brani quasi tutti opera di Marcello Giombini, a sottolineare un qual certo interesse tuttora vivo per la musica religiosa innovativa degli anni sessanta[senza fonte].
Riccardo Bertoncelli - Enciclopedia del Bitt Italiano (appendice alla Enciclopedia del Rock Anni '60, Quarta edizione, Arcana editrice, 1989)
(EN) Pamela King, Angel with Drumsticks. The rock that shook the foundations of the Vatican, Rerifar, 2013, ISBN978-0-9875412-0-8.
Fabio Marchignoli, Pop italiano d'ispirazione cristiana, editore La Pieve Poligrafica, 2008
Alessio Marino BEATi voi! Interviste e riflessioni con i complessi degli anni 60, ed. i libri della beat boutique 67, 2007, [vol.1] (intervista ai Barrittas, Mnogajaleta Quartet, Marcello Giombini e Don STefano Varnavà)
Alessio Marino BETi voi N.2! Interviste e riflessioni con i complessi degli anni 60 e 70, ed. I libri della Beat Boutique 67, 2008, [vol.2] (intervista ai Timers e i Barrittas, foto e informazioni su altri gruppi messa beat: Condor, R&B Group, Pinguini...)
Alessio Marino POPzzolo - Viaggio fra i complessi beat e pop degli anni 60 e 70 del basso alessandrino, ed. I libri della Beat Boutique 67, 2009, [vol.1] (Intervista ai Quarrymen, esecutori della messa beat)
Alessio Marino "Quei Frenetici anni beat a Voghera" edizione "i libri della beat boutique 67" (vol.4) di Alessio Marino, 2009
Alessio Marino "Viguzzolo Beat Festival" - i libri della beat boutique 67 (vol.5), 2009