Il toponimo Morgex è la francesizzazione del termine del patois valdostanomeurdzìe che indica genericamente un mucchio di pietre (cfr. il francesemurgère[5]) e in particolare dei muretti di pietre raccolte nella Dora Baltea con il fine di separare le proprietà tra i vigneti.
Secondo la pronuncia del patois valdostano, "Morgex" va pronunciato omettendo la "x" finale, quindi "Morjé", come per molti altri toponimi e cognomi valdostani e delle regioni limitrofe (la Savoia, l'Alta Savoia e il Vallese) che spesso vengono pronunciati erroneamente sia dagli italofoni che dai francofoni.
In epoca romana, Morgex era denominata Moriacium[6]. Altri toponimi tramandati sono Morgentia e Morgentium. È anche attestata alla fine del XVI secolo la forma italiana Morgiazzo sulla carta geografica del Piemonte realizzata da Giovanni Antonio Magini.
Altri toponimi di questo comune si riferiscono a degli elementi naturali:
Nel 1927 venne istituita la provincia di Aosta e Morgex ne fece parte integrante.
Due anni più tardi Morgex venne fusa col comune de La Salle, formando un nuovo comune denominato «Valdigna d'Aosta».[9] Il comune di La Salle si ricostituì nel 1935, col nome italianizzato di «Sala Dora», mentre Morgex venne rinominata «Valdigna d'Aosta».
Dal 1946 Morgex fa parte della regione Valle d'Aosta con la denominazione originaria.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 29 ottobre 1986.[10]
«Inquartato: nel primo d’oro alle due fasce di rosso, caricate dal leone di nero, attraversante; nel secondo e nel terzo d'azzurro, alla stella di otto raggi d'oro; nel quarto, troncato d'oro e di rosso, al leone rivoltato, dell'uno all'altro. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il primo quarto riprende il blasone dei nobili Rubilly (d'oro, a due fasce di rosso, al leone di nero, linguato di rosso, attraversante) che possedevano a Morgex due caseforti. La stella in campo azzurro è un simbolo mariano e si ricollega alla patrona della parrocchia. L’ultimo quarto fa riferimento all’antica famiglia nobile locale dei Pascal de La Ruine (troncato d’oro e rosso, al leone attraversante dell’uno all’altro, nello stemma comunale il leone è rivolto) che risiedono a Morgex sin dall’inizio del XIII secolo. Gli smalti oro e rosso ricordano la famiglia nobile de l'Archet, o de Arculo, (troncato d’oro e di rosso, ciascun punto all'arco con il dardo incoccato, coricato, dell'uno nell'altro), infeudati della decima di Morgex e antichi proprietari della torre castellata al centro del borgo.[11]
La Casaforte Bozel al Villair. Altre caseforti, citate dallo storico Jean-Baptiste de Tillier, sono oggi scomparse: tra esse, la casaforte d'Avise, la casaforte Léaval, la casaforte Malliet, la casaforte Rubilly e la Casa del Vescovo.[12]
La chiesa di Santa Maria Assunta, con l'altare barocco e gli affreschi del XV-XVI secolo e il museo parrocchiale d'arte sacra con oggetti del beato Guglielmo de Léaval (fr. Bienheureux Vuillerme de Léaval).
Nelle frazioni si trovano numerose cappelle votive: la Cappella di Arpy, la Cappella del Dailley, la Cappella di La Ruine, la Cappella del Lavancher, la Cappella del Liarey, la Cappella di Licony (unica chiesa rupestre delle Alpi[13]) e la Cappella del Villair.
Il Parco della lettura[16], area verde nel territorio comunale inaugurata nel settembre 2020. Il parco orge lungo la Dora Baltea, sull'area precedentemente occupata dai binari adibiti allo scalo merci e alla manovra dei vagoni che percorrevano la tratta ferroviaria Aosta-Pré-Saint-Didier[17].
Ogni anno, grazie all'attenzione per i fumetti dovuta alla presenza del prezioso Fondo Mafrica, consistente in circa 300.000 volumi, si celebra la Giornata Mafrica per la letteratura popolare.
L'economia è prevalentemente basata sul turismo, sia estivo che invernale.
Importanti sono anche l'artigianato e l'agricoltura, in particolar modo le vigne più alte d'Europa (più di 1000 m s.l.m.) da cui si produce il Blanc de Morgex et de La Salle, ottenuto con un vitigno autoctono: il Prié blanc. Un altro vino è il Chaudelune, prodotto dai vitigni più alti d'Europa, per cui occorre una vendemmia notturna.
Sempre in campo agro-alimentare, merita ricordare l'emporio Artari, storica azienda specializzata nella tostatura e commercializzazione del caffè.
Infrastrutture e trasporti
Pur disponendo di una propria stazione ferroviaria sulla Ferrovia Aosta-Pré-Saint-Didier, nata con scopi industriali, attualmente il paese non riceve traffico ferroviario a causa della sospensione a tempo indeterminato dell'intera linea dal 24 dicembre 2015.
^La mistralia era una piccola circoscrizione all'interno del Balivato della Valle d'Aosta. Cfr. Lemma Mistralia su www.italiapedia.it
^Regio decreto28 marzo 1929, n. 654, in materia di "Riunione dei comuni di La Salle e Morgex in un unico Comune denominato «Valdigna d'Aosta» con sede municipale a Morgex."
^Dati 2011. Cfr. Anna Maria Pioletti (a cura di), Giochi, sport tradizionali e società. Viaggio tra la Valle d'Aosta, l'Italia e l'Unione Europea, Quart (AO), Musumeci, 2012, pp. 74-100, ISBN978-88-7032-878-3.