Il Museo kircheriano fu una raccolta pubblica di antichità e curiosità (Wunderkammer), fondata nel 1651 dal padre gesuitaAthanasius Kircher nel Collegio Romano. Le sue collezioni andarono gradualmente disperse nel corso dei secoli.
Storia
Nel 1651 Alfonso Donnini, un aristocratico e antiquario italiano, donò ai religiosi del Collegio Romano il suo "gabinetto delle curiosità": "varie cose curiose e preziose affinché se ne occupino e i loro studi possano trarne beneficio". Padre Athanasius Kircher (1602-1680), professore di matematica, fisica e lingue orientali, si occupò della collezione con grande cura e la trasformò presto in un museo di antichità, tecnologia, arte, scienza e archeologia.
Già famoso e ammirato dalle menti più illuminate del suo tempo e dai suoi studenti al Collegio Romano per le sue vaste conoscenze scientifiche e l'eclettismo filosofico, Kircher aggiunse alla collezione oggetti di storia naturale raccolti durante le sue spedizioni in Sicilia (1630) e a Malta (1636), strumenti musicali e persino macchine di sua invenzione. Utilizzò i suoi contatti, in particolare i gesuiti all'estero, per accrescere le raccolte etnografiche con oggetti esotici provenienti dalle missioni all'estero.
Il museo divenne subito popolare e ospitò molti visitatori. Un primo catalogo venne pubblicato nel 1678 da Giorgio de Sepibus e comprendeva alcune tavole illustrate, oggi unica testimonianza dell'allestimento. Dopo la morte di Kircher nel 1680 il museo attraversò un periodo di abbandono. Riprese nuova vita e vigore grazie all'attività del nuovo curatore Filippo Bonanni che pubblicò un secondo catalogo nel 1709. Dal confronto tra i due cataloghi si può constatare che molti oggetti erano già scomparsi dalla collezione. Con il tempo il museo riacquistò il suo antico splendore e, grazie agli aiuti ricevuti e alle molte donazioni, divenne sede di molte importanti collezioni che toccavano tutti i campi della conoscenza, dalla filosofia sperimentale all'esoterismo alla tecnologia. Al Bonanni successe Orazio Borgondio, che nel 1740 allestì un'intera sala con strumenti matematici, astronomici e fisici. La collezione di archeologia fu ampliata dal padre Contuccio Contucci, direttore del museo tra il 1735 e il 1765.[1]
^La raccolta del Museo Kircheriano, su villagiulia.beniculturali.it. URL consultato il 14 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 30 luglio 2018).
^ Ottavio Cicchinelli, Athanasio Kircher in Italia, in editorpress.it, 30 gennaio 2017. URL consultato il 20 ottobre 2020.
^Cfr. Wunder Musaeum, su wundermusaeum.com. URL consultato l'8 settembre 2020.
Bibliografia
Enciclopedismo in Roma barocca: Athanasius Kircher e il Museo del Collegio Romano tra Wunderkammer e museo scientifico, a cura di Maristella Casciato. Venezia, Marsilio 1986. ISBN 88-317-4846-7
Athanasius Kircher – il museo del mondo [Roma, Palazzo di Venezia, 28 febbraio – 22 aprile 2001], Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ufficio Centrale per i Beni Archivistici. A cura di Eugenio Lo Sardo. Roma, De Luca 2001. ISBN 88-8016-421-X, ISBN 88-8016-409-0
Claudia Cerchiai (a cura di), Il Collegio Romano dalle origini al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Roma, 2003.
Alberto Bartòla, «Alle origini del museo del Collegio Romano. Documenti e testimonianze», in Nuncius, 1, 2004, pp. 297–356.
Angela Mayer-Deutsch, Das Museum Kircherianum. Kontemplative Momente, historische Rekonstruktion, Bildrhetorik, Zürich, 2010.
Nathalie Lallemand-Buyssens, «Les acquisitions d'Athanasius Kircher au musée du Collège Romain à la lumière de documents inédits», in Storia dell'Arte, n. 133, ott.-dic. 2012, pp. 107–129.