Ennio Scolari, detto Nanni (1935 – 31 gennaio 1983), è stato un filosofo italiano.
Biografia
Gli studi
Allievo di Luciano Anceschi, di cui curò la Festschrift (Studi in onore di Luciano Anceschi in occasione del suo settantesimo compleanno, a cura di Lino Rossi ed Ennio Scolari, Bologna, Istituto di filosofia dell'Università di Bologna, 1982), insegnò Estetica nella facoltà di Magistero dell’Università di Bologna. Vicino al Gruppo 63, fu tra i fondatori di «Malebolge» e collaborò a diverse riviste tra cui «Il Verri». Nel volume Quattro studi sull'estetica del positivismo e altri scritti (Modena, Mucchi, 1984) furono raccolti i suoi lavori, «in se stessi compiuti, ma dispersi in riviste, miscellanee, prefazioni»[1].
Il suicidio
«Emotivamente travolto» da una citazione del Tribunale di Bologna come testimone nel processo per la Strage dell'Italicus intorno al presunto coinvolgimento di alcuni suoi ex allievi dell'Università, citazione a cui la stampa locale diede ampio rilievo essendo Scolari anche un dirigente della Federazione di Reggio Emilia del Partito Comunista Italiano, si uccise.[2]. Il giorno successivo il deputato comunista Antonio Bernardi inviò un telegramma di protesta alla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi per il modo con cui il TG2 delle 19,45 del 31 gennaio 1983 aveva dato la notizia del suicidio [3]; il 3 febbraio, insieme ad altri firmatari tra cui l'allora deputato Edoardo Sanguineti, presentò un'analoga interrogazione alla Camera [4].
Note
Bibliografia
- Per Nanni Scolari. Premessa, in Autonomia ed eteronomia dell'arte, Atti del Convegno di Reggio Emilia (10-12 dicembre 1981),, "Studi di Estetica", II serie anno XI, fasc. I 1983, p. 5