Il termine neoromanticismo viene utilizzato per coprire una varietà di movimenti nella filosofia, letteratura, musica, pittura e l'architettura, così come per i movimenti sociali, che incorporano e riprendono elementi dell'epoca del romanticismo.
Uso originario
È stato usato con riferimento ai compositori del tardo XIX secolo, in particolare a Richard Wagner, da Carl Dahlhaus che polemicamente descriveva la sua musica come "una fioritura tardiva di romanticismo in un'epoca positivista", e pre-decadentista.
In ciò fu un'epoca ispirata e caratterizzata anche da Schopenhauer, Nietzsche, Poe, Baudelaire, parnassianesimo, estetismo (in Italia vi fu il fenomeno della Scapigliatura e del tardo romanticismo come in Giovanni Prati). Dahlhaus considera il termine come sinonimo di "età di Wagner", dal 1850 circa al 1890, all'inizio dell'epoca moderna, in cui erano i primi rappresentanti Richard Strauss e Gustav Mahler.
Questo termine è stato poi applicato a scrittori, pittori e compositori che hanno respinto, abbandonato, o contrastato movimenti come il realismo (letterario e artistico), il naturalismo, a volte per il decadentismo stesso come estrema nuova propaggine dell'ultimo e stanco romanticismo, o il modernismo d'avanguardia in varie epoche, dal 1840 ai giorni nostri.
Spesso la vicinanza al romanticismo europeo o la presenza di un qualche ottimismo o fede provvidenziale li differenziava dai veri e propri decadenti, interessati più all'inconscio che alla concezione della storia.