Una delle otto franchigie fondatrici della American League, nacquero a Filadelfia, in Pennsylvania, nel 1900 come Philadelphia Athletics. Vinsero tre World Series dal 1910 al 1913 e due consecutive nel 1929 e 1930. Il proprietario della squadra per i suoi primi cinquant'anni fu Connie Mack e tra le sue file militarono membri della Hall of Fame come Chief Bender, Frank "Home Run" Baker, Jimmie Foxx e Lefty Grove. La squadra si trasferì a Kansas City nel 1955 divenendo i Kansas City Athletics, prima di spostarsi ad Oakland nel 1968. Lì vinsero tre titoli delle World Series consecutivi dal 1972 al 1974, guidati da giocatori come Catfish Hunter, Reggie Jackson, Rollie Fingers e l'eccentrico proprietario Charlie O. Finley. Dopo essere stati venduti da Finley a Walter A. Haas jr., la squadra vinse tre titoli della American League consecutivi e le World Series del 1989 guidata dai "Bash Brothers", José Canseco e Mark McGwire, oltre che dagli Hall of Famer Dennis Eckersley e Rickey Henderson.
Il film L'arte di vincere, e il libro su cui è basato, mostra come gli A's sono stati in grado di essere competitivi malgrado le scarse disponibilità finanziarie.
Il 12 ottobre 1954 la società fu venduta ad Arnold Johnson che nel 1955 decise di trasferire la squadra nella città di Kansas City.
Kansas City Athletics (1955-1967)
Il trasferimento a Kansas City riguardò soprattutto un aspetto finanziario a favore della società degli Athletics che prevedeva la presenza minima allo stadio di 1.000.000 di persone: nella prima stagione furono 1.393.054, superati solo dai New York Yankees e dai Milwaukee Brewers.
Johnson non si limitò solo al patto finanziario con la città, ma stipulò un accordo che prevedeva lo scambio di giocatori di alto livello con i New York Yankees. Uno dei casi più celebri riguardò Roger Maris che, prima di firmare nel 1960 con gli Yankees, giocò una stagione con gli Athletics.
Il 19 dicembre 1960 Charlie Finley rilevò la società da Johnson per via degli scarsi risultati raggiunti, comprese quattro stagioni con più di 100 sconfitte, mentre gli spettatori erano scesi a 600.000 negli ultimi anni.
Finley individuò come futura sede la città di Oakland, in California, e il 18 ottobre 1967 ottenne la possibilità di trasferire la squadra.
Il giorno 8 maggio 1968 il lanciatore degli Athletics Catfish Hunter realizzò una partita perfetta (la precedente nella American League risaliva al 1922).
Sotto la guida del nuovo manager Bob Kennedy, nel 1968 gli Athletics, alla loro prima stagione in California, raggiunsero 82 vittorie e 80 sconfitte ottenendo il primo risultato stagionale positivo dal 1952.
Nel 1969 e nel 1970 si classificarono primi della propria divisione, nel 1971 raggiunsero i playoff (mancavano dal 1931) ma furono battuti dai futuri campioni dei Baltimore Orioles
Successivamente l'equilibrio della squadra fu stravolto dall'entrata in vigore della nuova regola dei free agent. Nel 1979 la squadra concluse la stagione con un bilancio di 54 vittorie e 108 sconfitte e un'affluenza allo stadio di 3.787 spettatori a partita classificandosi in entrambe le categorie ultima della Major League Baseball.
Anni '80 e '90
All'inizio degli anni ottanta, grazie all'ingresso del nuovo GM Billy Marin, le sorti della squadra si risollevarono.
Successivamente, con l'arrivo del dirigente Tony La Russa, la squadra si qualificò ai playoff dal 1988 al 1992 vincendo le World Series nel 1989 contro i San Francisco Giants.[8] La serie contro i Giants nel derby della California rimase famosa anche per le violenti scosse di terremoto registrate durante la serie di finale.
Ultimi anni
Negli anni del nuovo millennio, gli Athletics hanno avuto fra le proprie file giocatori come Nick Swisher e l'ex MVP del 2004 Miguel Tejada senza però tornare ai fasti degli anni precedenti.
Gli A's lasceranno Oakland, dopo la stagione 2024. Giocheranno i primi tre anni (2025, 2026 e 2027) a Sacramento (California) per poi trasferirsi definitivamente a Las Vegas per la stagione del 2028.[9]