Insieme alla Oryza glaberrima, dal pericarpo pigmentato rosso coltivata in Africa, è una delle due specie di piante da cui si produce il "riso" inteso come alimento. L'Oryza sativa costituisce la stragrande maggioranza in quanto coltivata su circa il 95% della superficie mondiale di riso.
È una pianta erbacea, alta da 120 a 195 cm (può raggiungere anche i 5 metri di altezza) con radici avventizie ed embrionali, le quali hanno la caratteristica di sviluppare dei parenchimi aeriferi, che permettono al riso di vivere in ambiente acquatico.
Il fusto (detto culmo) presenta internodi cavi e nodi pieni e si sviluppa in maniera simile al frumento.
Ha foglie di colore verde chiaro, a forma di guaina, lunghe parecchi centimetri e larghe due, con peli bianchi, corti e spessi; la ligula è lunga e sono presenti auricole pelose.
All'apice dello stelo presenta una pannocchia (infiorescenza a panicolo) terminale, a maturità pendente, costituita da spighette uniflore con fiori ermafroditi a sei stami e un pistillo; l'ovaia contiene un solo ovulo.
Il frutto è una cariosside ellittica o sferica con glumelle molto sviluppate, la cariosside è vestita (risone), peso 25–45 mg.
Distribuzione e habitat
Questa sezione sull'argomento piante è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!
ssp. indica, tipica dei climi tropicali, alto valore di mercato, cariosside lunga e sottile, produttività media e coltivata in India, Cina meridionale, Filippine, USA meridionali, Italia, Brasile;
ssp. japonica, tipica dei climi temperati, produttività alta, cariosside corta e arrotondata, basso valore di mercato, coltivata in Giappone, Corea, Cina settentrionale, USA, Egitto, Italia;
ssp. javanica, di minore importanza.
Dalle diverse sottospecie derivano le cultivar (ad esempio arborio, carnaroli, originario, ecc.), diffuse per i diversi usi.
In Italia con il Decreto Legislativo n.131/2017 vengono definiti i criteri per la commercializzazione al pubblico del riso (riso da interno). In questo decreto vengono definite 5 varietà tradizionali nominali: Ribe, Arborio, Roma o Baldo, Carnaroli, Vialone nano e S. Andrea, entro le quali afferiscono tutte le altre varietà coltivate [2] .