Caratteristiche storiche e artistiche
Il palazzo fu costruito nel 1744-1752 ad opera di Domenico Antonio Vaccaro e Giuseppe Genoino sul sito e con parziale trasformazione dell’antica abbazia di S. Maria a Cappella Vecchia, edificata dove fin dal VI secolo sorgeva un monastero.
Per accedere al palazzo bisogna passare per un portale marmoreo datato 1506 che immette in quello che doveva essere il cortile dell’abbazia. Il palazzo presenta singolari caratteristiche architettoniche. La scala innanzitutto che si apre frontalmente all’androne ma vi si accede da un atrio semicircolare aperto sul cortile con due portali simmetrici. Poi le lunghe terrazze che si sviluppano ai lati del portale d’ingresso: solo quella di destra sopravvive mentre l’altra è stata da tempo coperta dalle sopraelevazioni. Questa dei bracci d’ingresso era una caratteristica di alcuni palazzi nobiliari napoletani tra cui il palazzo Carafa di Roccella a Chiaia.
Il palazzo è presente sulla pianta Carafa del 1775 e sulla pianta Schiavoni del 1877 (da cui si evince che l’ala lato mare venne tagliata per la costruzione della via Pace (oggi via Morelli).
Il palazzo come sede dell’ambasciatore inglese William Hamilton divenne famoso per i suoi ricevimenti mondani e musicali, per cui fu il punto di riferimento e d’incontro per le principali personalità europee di passaggio a Napoli. Successivamente ospitò l’arcivescovo di Taranto, la legazione prussiana e grazie al barone Rothschild dal 1864 a tutt’oggi la sinagoga e la comunità ebraica. (da “Palazzo Sessa” a cura di Maria Carmen Morese edito dal Goethe -institut che vi ha sede)