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Paolo Pileri

Paolo Pileri
Pileri in azione su Morbidelli a Imola nel 1975, nel vittorioso Gran Premio delle Nazioni della classe 125.
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Motociclismo
Carriera
Carriera nel Motomondiale
Esordio1971
Stagionidal 1971 al 1979
Mondiali vinti1
Gare disputate33[1]
Gare vinte8
Podi20
Pole position5
Giri veloci5
 

Paolo Pileri (Terni, 31 luglio 1944Terni, 13 febbraio 2007) è stato un pilota motociclistico e dirigente sportivo italiano.

Carriera

Pilota

Cresciuto nella Terni degli anni cinquanta, piena di entusiasmo e ammirazione per le imprese sportive del concittadino Libero Liberati, era figlio di un commerciante di strumenti musicali che, nonostante il nome (Centauro), dimostrava scarso favore per la passione motociclistica di Paolo. Il tragico incidente del 1962, in cui perse la vita il "Ternano Volante", accrebbe i timori di Centauro Pileri, determinando una strenua opposizione alle aspirazioni sportive del figlio, tanto da costringerlo a partecipare alle prime gare, nella seconda metà degli anni sessanta, con una moto prestata da un concessionario locale, sotto lo pseudonimo di "Richard".

La carriera sportiva di Pileri, quindi, iniziò in grande ritardo nel 1969 con la partecipazione al Campionato Juniores di velocità, classificandosi al secondo posto, in sella ad una Aermacchi Aletta 125.

Dopo quattro stagioni, due da "Junior" e due da "Senior", nelle quali alternò buoni risultati ad altrettante rotture, Pileri esordì nel Motomondiale al GP del Belgio 1971, terminando al 13º posto la gara della 125. Ottenne i suoi primi punti mondiali due anni dopo, sempre come pilota privato, alla guida prima di una DRS e poi di una Yamaha, rispettivamente nelle classi 125 e in 250. Con la Yamaha ottenne un lusinghiero 3º posto nel GP del Belgio a Spa che mise in luce le sue doti e gli valse il primo ingaggio da pilota ufficiale alla Morbidelli, prendendo il posto di Ángel Nieto, passato alla Derbi.

Durante la stagione 1974 Pileri si dedicò principalmente a sviluppare la giovane 125 da GP della casa pesarese, spesso cercandone i limiti di resistenza e stabilità in gara. Un lavoro necessario e pericoloso che costò al pilota una brutta frattura alla spalla, durante le prove del GP di Cecoslovacchia, compromettendo il resto del campionato. Quella fu anche l'unica gara in cui Pileri conquistò punti, dimostrando il livello tecnico raggiunto dalla moto e la personale determinazione. Costretto in una fasciatura rigida, volle comunque partire dall'ultima posizione. Risalì tutto lo schieramento e si portò rapidamente alla testa della corsa, mantenendola autorevolmente fino al rettilineo finale, dove rimase senza benzina. Terminò al 2º posto, superato proprio sul traguardo dallo svedese Kent Andersson.

Nel 1975 nella 250cc Paolo Pileri e ben lungi dal competere con il vincitore Walter Villa su Aermacchi Harley-Davidson ma la Morbidelli era finalmente pronta a competere con le grandi aziende giapponesi e, dopo una rovinosa caduta nella gara inaugurale in Francia, Pileri vinse sette Gran Premi consecutivi, conquistando il titolo mondiale, davanti al compagno di squadra Pier Paolo Bianchi.

Pileri rimase in Morbidelli anche negli anni seguenti: nel 1976 si classificò terzo nella classifica della 125 dietro a Bianchi e Nieto, impegnandosi anche nella 250, dove sviluppò la nuova "VR 250", con la quale si piazzò al secondo posto in Belgio. Il 1977, invece, fu un anno di scarse soddisfazioni per il pilota ternano, che dovette rinunciare a parte della stagione a causa di un incidente durante le prove del GP d'Austria (verrà sostituito da Mario Lega). Nel 1978 Pileri si schiera con le Morbidelli 250 e 350: vinse il GP del Belgio della 250 (10º alla fine del campionato) e arrivò al 3º posto nel GP del Venezuela in 350 (13º a fine stagione).

La stagione 1979 fu l'ultima di Pileri nel Mondiale, dove corse con una Yamaha in 250 e con l'artigianale RTM in 350. Miglior risultato della stagione un 3º posto in Cecoslovacchia (dove aveva stabilito anche la pole position) in 250, mentre la RTM 350 4 cilindri scontava ancora problemi di gioventù.

Dirigente

Un 14enne Valentino Rossi nel 1993, a Misano Adriatico, prova per la prima volta una moto da Gran Prix, una Honda RS 125 R del Team Pileri.

Dal 1987 iniziò l'attività di team manager, dapprima con delle MBA a telaio LCR sponsorizzate dalla AGV, per passare nel 1988 a delle Garelli e, dal 1989, alle Honda; sarà con le 125 nipponiche del team "Pileri-AGV" che Loris Capirossi conquisterà il titolo di Campione del Mondo nel 1990 e 1991, sfiorando invece l'iride della "ottavo di litro" nel 1992 con Fausto Gresini. Il team Pileri si impegnerà anche in 500: nel 1995 Capirossi fu 6º, mentre nel 1996 Barros arrivò 4º, in entrambi i casi su Honda.

Il team "Marlboro-Pileri" (denominazione della squadra dal 1992) sarà la prima squadra ufficiale a dare l'opportunità a Valentino Rossi di scendere in pista con una moto ufficiale: accadde nel 1993 sul Circuito Internazionale Santamonica di Misano Adriatico.

Pileri muore il 13 febbraio 2007, stroncato da un malore improvviso.

Risultati nel motomondiale

Classe 125

1971 Classe Moto Punti Pos.
125 Aermacchi - - - 13 - - - - NE - - 0
1972 Classe Moto Punti Pos.
125 Suzuki - - - - - - - 13 - - - - - 0
1973 Classe Moto Punti Pos.
125 DRS - 9 - Rit - - - - - - - - 2[2] 37º
1974 Classe Moto Punti Pos.
125 Morbidelli - - - - NE Rit - - NE 2 - - 12[3] 14º
1975 Classe Moto Punti Pos.
125 Morbidelli 3 1 1 1 1 NE 1 1 1 NE - - 90[4][5]
1976 Classe Moto Punti Pos.
125 Morbidelli NE 2 2 3 NE 2 2 3 5 NE - - 64[6][7]
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Gara non valida Non qual./Non part. Ritirato/Non class. Squalificato '-' Dato non disp.

Classe 250

1972 Classe Moto Punti Pos.
250 Yamaha - - - - - - - 18 - - - - - 0
1973 Classe Moto Punti Pos.
250 Yamaha - - - NE - - - 3 4 - - - 18[8] 14º
1974 Classe Moto Punti Pos.
250 Yamaha NE - NE - - 8 11 - - Rit - - 3[9] 35º
1975 Classe Moto Punti Pos.
250 Yamaha NQ Rit NE - Rit - - 5 - - - 6[10] 24º
1976 Classe Moto Punti Pos.
250 Bimota/Morbidelli Rit NE - - - Rit 2 Rit NP - - - 12[11] 14º
1977 Classe Moto Punti Pos.
250 Morbidelli Rit NE Rit - - - Rit NP SQ 11 9 - - 2[12] 31º
1978 Classe Moto Punti Pos.
250 Morbidelli Rit Rit NE Rit - 5 1 12 5 Rit Rit Rit 4 35[13] 10º
1979 Classe Moto Punti Pos.
250 Yamaha e MBA - NE 23 7 Rit Rit Rit - Rit 18 Rit 3 NP 14[14] 14º
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Gara non valida Non qual./Non part. Ritirato/Non class. Squalificato '-' Dato non disp.

Classe 350

1977 Classe Moto Punti Pos.
350 Morbidelli - NP - - - - - - NE - NQ - - 0
1978 Classe Moto Punti Pos.
350 Morbidelli 3 NE Rit - - Rit NE - 9 12 Rit 5 Rit 18[15] 13º
1979 Classe Moto Punti Pos.
350 Yamaha e RTM - - - - - Rit NQ NE NE - - Rit 7 4[16] 24º
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Gara non valida Non qual./Non part. Ritirato/Non class. Squalificato '-' Dato non disp.

Note

  1. ^ Vengono considerati solamente quelli in cui ha ottenuto punti validi per la classifica mondiale
  2. ^ Risultati del 1973 su Racingmemo.free
  3. ^ Risultati del 1974 su Racingmemo.free
  4. ^ I punti effettivamente conquistati sarebbero 115 ma, per le regole sugli scarti in vigore quell'anno, ne vengono conteggiati solamente 90
  5. ^ Risultati del 1975 su Racingmemo.free
  6. ^ I punti effettivamente conquistati sarebbero 74 ma, per le regole sugli scarti in vigore quell'anno, ne vengono conteggiati solamente 64
  7. ^ Risultati del 1976 su Racingmemo.free
  8. ^ Risultati del 1973 su Racingmemo.free
  9. ^ Risultati del 1974 su Racingmemo.free
  10. ^ Risultati del 1975 su Racingmemo.free
  11. ^ Risultati del 1976 su Racingmemo.free
  12. ^ Risultati del 1977 su Racingmemo.free
  13. ^ Risultati del 1978 su Racingmemo.free
  14. ^ Risultati del 1979 su Racingmemo.free
  15. ^ Risultati del 1978 su Racingmemo.free
  16. ^ Risultati del 1979 su Racingmemo.free

Collegamenti esterni

  • Scheda sul sito MotoGP, su motogp.com. URL consultato il 21 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2015).
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