Nato a Trieste da famiglia trapiantatasi da Vienna nel XVII secolo (ma di discendenza scozzese: il cognome originale era Chandler) era plurilingue, ma preferiva scrivere in italiano.
Formatosi negli atenei di Vienna e di Pavia, dove studiò diritto, egli è stato rappresentato come vertice della cultura triestina del XIX secolo[1], e la sua opera qualificata da un'impronta illuminista, derivatagli in particolare dall'osservazione delle riforme attuate durante l'occupazione francese di Trieste[2].
Tra le sue opere più note si ricordano il Codice diplomatico istriano (1847), in sei volumi, nel quale raccolse gli statuti di varie città istriane tra cui Parenzo, Rovigno, Cittanova, e la Storia del consiglio dei patrizi di Trieste (1858).
Alcuni suoi scritti recano gli pseudonimi di Giusto Traiber e di Giovannina Bandelli[6].
^Maria Rosa Di Simone, Percorsi del diritto tra Austria e Italia (secoli XII-XX), Milano, Giuffrè Editore, 2006, pp. 111-112.
^Vittorio Foramitti, Tutela e restauro dei monumenti in Friuli-Venezia Giulia, 1850-1915, Udine, Edizioni del Confine, 2004, p. 18
^Claudio Zaccaria - Matej Župančič, Bolli laterizi del territorio di Tergeste romana, in C. Zaccaria (a cura di), I laterizi di età romana nell'area nordadriatica, Roma, L'Erma di Bretschneider, 1993, p. 135.
^Robert Matijašić, Lo studio dei bolli laterizi romani in Istria dal '700 ad oggi, in Ivi, pp. 127-132.
Giulio Cervani, Nazionalità e Stato di diritto per Trieste nel pensiero di Pietro Kandler. Gli inediti del procuratore civico, Udine, Del Bianco, 1975.