Pur mantenendo la struttura ritmica della disco music, si differenzia da essa per le sonorità maggiormente elettroniche e viene associata a varianti del rock quali il post-punk e la new wave.[1][2][3] Viene generalmente riconosciuta come una musica di transizione fra la musica disco degli anni settanta e diverse tendenze di musica da ballo quali la house di Chicago, la techno e l'acid house.[1][4] La post-disco ha molte caratteristiche in comune con il boogie ed è talvolta considerata un suo sinonimo.[5][6][7]
Storia
In seguito alla Disco Demolition Night, una campagna mirata a screditare la disco music, le stazioni radiofoniche statunitensi iniziarono a trasmettere stili musicali come il reggae, il punk rock e la new wave, e alcune etichette di musica mainstream come la Casablanca, la TK e la RSO andarono in bancarotta. Nel frattempo, la disco si stava orientando sempre più in direzione della musica elettronica, dando vita alle scene Hi-NRG, freestyle, la Italo disco, che continuerà a prosperare per tanti anni in Italia, e il boogie, lo stile più vicino di tutti alla post-disco.[8][9][10][11][12]
Il produttore discografico brasiliano e pioniere della fusion Eumir Deodato, che era attento alle tendenze musicali in voga, contribuì al successo dei Kool & the Gang, che erano reduci da un periodo di crisi interna, rinnovando la loro immagine e adottando nelle loro tracce un sound pop e post-disco.[13]Jacques Fred Petrus, produttore dei B. B. & Q. Band e Change da sempre interessato al genere Hi-NRG, contaminò la musica da lui prodotta con riferimenti funky e R&B, divenendo così un'importante figura del genere post-disco.[14] Il duo francese Henri Belolo/Jacques Morali, le menti dei fortunati Village People, fecero scritturare i Ritchie Family, un altro gruppo da loro fondato, alla RCA Victor per far produrre il loro album I'll Do My Best (1982), co-prodotto da Petrus e Fonzi Thornton, e in cui si nota il cambio di stile in direzione della post-disco.[14] Il gruppo post-disco degli Imagination, diventati celebri grazie a Just an Illusion (1982) e altri singoli di grande successo, sono ritenuti i responsabili della transizione dalla disco music alla dance nonché i precorritori della musica house.[15]
Dick Griffey e Leon Sylvers III della SOLAR Records, altri due pionieri della post-disco, produssero Rough Riders (1979) dei Lakeside dell'Ohio, in cui «fa sfoggio di arrangiamenti economici (ottoni, tastiere e chitarra)» e risente l'influenza della nascente stilistica.[16] Un disco spartiacque del genere è Off the Wall (1979) di Michael Jackson, prodotto da Quincy Jones, che contribuì a definire le dinamiche della nuova R&B/dance e influenzò molti giovani produttori interessati a questo tipo di musica.[17]
La disco music europea non subì i segni lasciati dalla Disco Demolition Night, e subì un calo di notorietà nel solo Regno Unito, anche se ciò avvenne a causa dell'emersione degli artisti new wave e new romantic intorno al 1981.[18] Questi ultimi diedero vita a una caratteristica scena musicale attingendo pesantemente dalla post-disco americana fino alla fine degli anni settanta.[19]
^ab(EN) James Aerna, First Ladies of Disco: 32 Stars Discuss the Era and Their Singing Careers, Penguin, 2013, pp. 186-7.
^ Andrea Angeli Bufalini, Giovanni Savastano, La storia della disco music, Hoepli, 2019, p. 465.
^(EN) Billboard's Top Album Picks (1979). Billboard SPECIAL SURVEY For Week Ending 10/13/79, in Billboard #91, 13 ottobre 1979.
^(EN) The '80s Producers, su danceclassics.net. URL consultato il 3 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2016).
^(EN) autori vari, Electronic Music, Cambridge University, 2013, p. 104.
^abc(EN) The Music Steps Beyond Disco: Where The Beat Meets The Street/Danceable Rock Generates First Bevy of Crossover Stars, in Billboard #94, 19 giugno 1982.