Nella letteratura storica bulgara il termine "Principato di Bulgaria" viene il più delle volte usato per distinguere lo Stato bulgaro settentrionale (dipendente dall'Impero ottomano ai sensi del Trattato di Berlino) dalla regione autonoma ottomana della Rumelia orientale (con un grado di indipendenza minore), che rappresentano oggi la maggior parte della Bulgaria meridionale.
Dopo la Guerra russo-turca (1877-1878) finita con la vittoria russa, la Pace di Santo Stefano fu firmata dalla Russia e dall'Impero ottomano il 3 marzo del 1878. In base a ciò fu creato un grande stato vassallo bulgaro, che era significativamente più grande: le sue terre comprendevano quasi tutti i gruppi etnici bulgari nei Balcani e la maggior parte della Mesia, della Tracia e della Macedonia, che si estendeva dal Mar Nero al Mar Egeo. Tuttavia il Regno Unito e l'Impero austro-ungarico erano contro l'istituzione di un grande "stato clientelare" della Russia nei Balcani, temendo che ciò potesse spostare l'equilibrio di potere nel Mediterraneo. Perciò le grandi potenze furono convocate e firmarono il Trattato di Berlino, sostituendo con questo il Trattato di Santo Stefano, che non era mai entrato in vigore. Questo creò un principato molto più piccolo accanto ad una Rumelia orientale autonoma all'interno dell'Impero Ottomano.
Confini
Il Trattato di Berlino, nell'art. 2, definiva il territorio del Principato di Bulgaria nelle terre comprese tra il Danubio e i Monti Balcani e il già Sangiaccato di Sofia. Ad est il principato confinava con il Mar Nero, a sud il confine con la Rumelia orientale passava principalmente lungo la cresta dei Monti Balcani, e al monte Kositsa scendeva a sud tra Pirdop e Duŝantsi fino al fiume Topolnitsa, lo attraversava, attraversava la Sredna gora di Ihtiman, passava tra Ihtiman e Vakarel e lungo lo spartiacque tra i fiumi Iskăr e Maritsa, e poi, a confine con l'Impero Ottomano, lungo lo spartiacque dei fiumi Rila e Bistrica nel complesso montuoso di Rila raggiungeva la valle di Struma. Da lì il confine risaliva la cresta di Vlahina e andava a nord-ovest lungo la cresta del Monte Osogovska, quindi lungo lo spartiacque tra i fiumi Struma e Morava e lungo lo spartiacque del fiume Jerma, e attraversava la valle di Niŝava ad ovest di Tsaribrod. Quindi il confine raggiungeva in linea retta il monte Vidlič e da lì di nuovo in linea retta la cresta dei Monti Balcani a ovest della cima Srebărna Glava. Successivamente il confine correva lungo la cresta dei Monti Balcani e ad ovest di Kula passava lungo il fiume Timok fino alla confluenza con il Danubio. Il confine settentrionale con la Romania seguiva il corso del Danubio, quindi continuava come confine terrestre ad est di Silistra fino al Mar Nero a sud di Mangalia.
Dopo l'Unificazione nel 1885 quasi l'intero territorio della Rumelia orientale fu unito al principato, ad eccezione di Kărdžali e Tumrshko, che, secondo la Convenzione di Tophane, rimasero nell'Impero Ottomano. In questo modo il confine meridionale passava attraverso i Monti Rodopi, lasciando fuori della Bulgaria la maggior parte del bacino del fiume Văča e una regione intorno a Kărdzăli a nord del fiume Arda. Dopodiché il confine proseguiva a est, lungo il fiume Arda, fino all'attuale villaggio di Borislavtsi, e da lì a nord-est raggiungeva il fiume Maritsa, attraversandolo cinque chilometri a monte del fiume da Svilengrad. Quindi passava per il Monte Sakar, attraversava la valle di Tundža, passava per le Alture di Dervent, e lungo la cresta della collina di Bosna nella Strandža raggiungeva il Mar Nero a nord di Kiten.
Nel 1889, il territorio bulgaro aveva un'area di 95.704,5 km²[2][3], con terreni agricoli di quasi 30%[3].
Principato di Bulgaria e Rumelia orientale dopo il Congresso di Berlino (1878)
Principato di Bulgaria e Rumelia orientale (1882).
Principato di Bulgaria dopo l'Unificazione (1885)
Eyalet Bulgaria, mappa ottomana, 1907
Popolazione
L'Ufficio statistico del Principato di Bulgaria effettuò il censimento della popolazione, secondo il quale, al 1 gennaio 1888, gli abitanti di Plovdiv erano 33.032, di Sofia - 30.429, di Russe - 27.194 e di Varna - 25.259.[4]
Secondo il successivo censimento della popolazione, il Principato nel 1893 contava 3.310.801 abitanti.
Il 16 aprile1879 fu adottata la legge fondamentale, secondo la quale la Bulgaria fu definita una monarchia costituzionale con un parlamento unicamerale e il diritto di voto per tutti gli uomini di età superiore ai 21 anni. Secondo la costituzione, il principe era il comandante in capo dell'esercito bulgaro e il potere esecutivo apparteneva a lui. Il 17 aprile1879 fu convocata la Prima grande assemblea nazionale che si tenne fino al 26 giugno nell'ex konak turco (la residenza ufficiale del governatore distrettuale turco) di Tărnovo. Essa fu infatti una continuazione dell'Assemblea costituente e iniziò a lavorare il giorno dopo l'adozione della Costituzione di Tărnovo. Alla sua chiusura, su suggerimento dell'Imperatore russo, come principe sovrano della Bulgaria fu eletto il 22-enne principe dell'Assia-DarmstadtAlessandro Battenberg, nipote dell'imperatrice russa Maria Alessandrovna, moglie di Alessandro II.[7]
Prima ancora Alessandro era stato volontario nella Guerra di Liberazione. Governò dal 1879 al 1886, quando contro di lui fu organizzato un colpo di stato da un gruppo di militari incoraggiati dalla Russia. Questi non governarono a lungo perché Stefan Stambolov (considerato uno dei più importanti e famosi "fondatori della Bulgaria moderna") compì un contraccolpo di stato e riportò il principe al trono. L'Imperatore russo però, non lo approvò e Battenberg abdicò volontariamente. Fu nominato il Consiglio di Reggenza, a capo di cui fu posto Stefan Stambolov, che governò fino all'elezione di un nuovo principe (in bulgaro: knjaz).
«La Bulgaria si configura come una monarchia parlamentare con una struttura moderatamente liberale, con il principe come rappresentante supremo e capo dello Stato. Viene rispettato il principio della separazione dei tre poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario. Il popolo bulgaro gode del suffragio universale senza alcuna restrizione; ottiene la libertà di stampa, di religione, di associazione, ecc.»
La Costituzione del Principato di Bulgaria si rivelò una delle leggi fondamentali più amanti della libertà dei paesi europei d'epoca.
Divisione amministrativa
Quando, dopo la Liberazione della Bulgaria, fu istituita l'autorità civile, fu preservata la struttura amministrativo-territoriale ottomana: i vilayet furono aboliti e le restanti unità furono ribattezzate come segue: il sanigaccato divenne gubernija, il cazà - distretto, la nahiya - volost' o okolija, il belledije e il majlis - comune (urbano o rurale).
La prima riforma territoriale in Bulgaria fu attuata 3 anni dopo la Liberazione. Con il Decreto n. 537 del 28 luglio 1882 fu promulgata la Legge sulla Divisione Amministrativa del territorio del Principato che abolì i governatorati e divise il Paese in 14 distretti e 56 okoliji. Secondo la divisione amministrativo-territoriale dopo l'Unificazione del 1890, il territorio del Principato fu diviso in 22 distretti con 85 okoliji, di cui 6 nell'ex Rumelia orientale. A capo di ogni distretto fu un governatore distrettuale, rappresentante del governo centrale e responsabile della gestione finanziaria del distretto. Ogni distretto ebbe anche un Consiglio distrettuale composto da 12 a 30 membri a seconda della popolazione. Gli okolija furono governati da un capo. A Sofia, Russe, Varna e Plovdiv furono nominati anche i sindaci[10].
La seconda complessiva riforma amministrativo- territoriale del Paese fu attuata nel 1901, quando con il Decreto n. 236 del 16 maggio 1901 venne promulgata la Legge sulla divisione amministrativa del territorio dello Stato (adottata dall'11 Assemblea nazionale il 4 maggio 1901), secondo cui il Paese fu suddiviso in distretti (12), okoliji (71) e comuni.
I distretti del Principato di Bulgaria (1882)
I distretti del Principato di Bulgaria dopo l'Unificazione (1885 - 1901)
I distretti del Principato di Bulgaria nel 1901
Inno
"Shumi Maritsa" (bulgaro: Шуми Марица, ovvero [il fiume] Maritsa fa rumore/ruggisce) fu l'inno nazionale bulgaro dal 1886 al 1944 (ufficialmente al 1947). La musica fu ispirata dalla canzone popolare tedesca "Wenn die Soldaten durch die Stadt marschieren" (Quando i soldati marciano per la città), molto popolare in Bulgaria a metà del XIX secolo. Il testo originale fu scritto da Nikola Zhivkov, preside di una scuola a Veles (ora nella Macedonia del Nord). I testi furono modificati molte volte, in particolare nel 1912 dal famoso poeta e scrittore bulgaro Ivan Vazov. La musica fu opera di Alexander Kosmar (1839).
Il testo e la melodia dell'inno sono tipici di una marcia militare. Tuttavia, sono generalmente accettati come inno nazionale nel contesto della reazione del popolo bulgaro contro le decisioni del Congresso di Berlino.
Dopo il 1947 la canzone fu considerata "fascista" e fu eseguita solo nel 1989.
Note
^Sede dell'Amministrazione Provvisoria Russa in Bulgaria fino al giugno 1879
^Димитровъ, Г., „Княжество България въ историческо, географическо и етнографическо отношение“, част 3, София, 1894 г., Придворна печатница „Б. Шимачекъ“, стр. 27