Progettato per eludere le difese missilistiche avversarie grazie a una fase di salita più breve dei suoi predecessori, è pensato per inserire in zona suborbitale fino a 15 testate nucleari (MIRV) o 24 veicoli ipersoniciAvangard (MARV) in grado di colpire obiettivi fino a 18.000 km di distanza dal punto di lancio.[6]
Nel carico utile potevano essere installate diverse combinazioni di armamento come 10 testate pesanti o 15 più leggere o fino a 24 veicoli ipersonici a corpo portanteAvangard,[9][10] o una combinazione di testate e di contromisure appositamente progettate per sconfiggere i sistemi anti-missile.[11][12] Secondo i progettisti, per colpire il continente nordamericano, ed invalidarne le difese antimissile, il nuovo ordigno avrebbe impiegato nuove traiettorie di volo[N 2]. Per garantire la sopravvivenza del sistema d'arma, il tempo di preparazione al lancio previsto è di 1 minuto, riducendo notevolmente la probabilità di essere colpito nel silo da un attacco preventivo nemico lanciato da sommergibili.
Nel febbraio del 2014 il generale Viktor Esin annunciò che lo sviluppo del nuovo sistema d'arma RS-28 Sarmat procedeva regolarmente,[13][14] e che la distribuzione ai reparti era prevista per l'anno 2020.[15] La costruzione dei prototipi procedette regolarmente,[16] e il primo test sperimentale del propulsore PDU-99 (in alfabeto cirillico ПДУ-99), costruito dalla NPO Energomaš di Chimki, avvenne il 10 agosto 2016,[17] mentre la prima immagine del missile è stata pubblicata nell’ottobre successivo.[18]
Secondo il comandante delle forze strategiche russeCol. Gen. Sergei Karakayev,[22] il sistema d'arma RS-28 Sarmat sarà dispiegato presso la 13ª Divisione Missili Bandiera Rossa, la 31ª Armata Missili sulla base aerea di Dombarovskij (oblast' di Orenburg), la 62ª Divisione Missili Bandiera Rossa[23] e la 33ª Armata Missili della Guardia di Užur (territorio di Krasnojarsk),[23] rimpiazzando il precedente R-36M Voevoda[4] (SS-18 Satan) attualmente in servizio.[22]
Nel settembre 2024 è fallito il 4° test di collaudo nel Cosmodromo di Pleseck (nordovest della Russia): il missile sarebbe esploso nel silo di lancio provocando danni significativi al sito.[24]
Caratteristiche
Lo RS-28 Sarmat è un missile bistadio, a propellente liquido, del peso di oltre 200 tonnellate al lancio[4] e con un carico utile di 10.[23] Il raggio d'azione è pari a 18.000 km, con una capacità di carico di 15 testate nucleari da 150 o 300 kT e 40 dispositivi d'inganno (penaid),[8] o 24 veicoli ipersonici a corpo portanteAvangard.[9] È stato previsto l'utilizzo di testate non nucleari che, sfruttando l'enorme energia cinetica sviluppata grazie alla velocità ipersonica, verrebbero utilizzate per colpire centri di comando e controllo o portaerei. Il CEP (probabilità di errore circolare) e pari a 5-10 metri. I motori del primo stadio sono i NPO Energomaš PDU-99.[8] Il missile è concepito anche per l'impiego civile come veicolo di lancio per satelliti.[8]
Impiego operativo
A difesa dei siti di lancio degli RS-28 Sarmat, costituiti dai precedenti silo destinati agli SS-20 Satan aggiornati, è prevista l'installazione del sistema "Mozyr", formato da un insieme di cannoni che sparano una "nuvola" di piccoli proiettili, costituiti da cilindretti di metallo che a una quota di 6 km d'altezza rilasciano 40.000 palline del diametro di 3 cm. Tale sistema servirebbe a fermare i missili da crociera, o quelli balistici, in arrivo.[8] Tale sistema deriva dal precedente sistema S-550 Sambo studiato negli anni ottanta del XX secolo, ma abbandonato nel 1991.[8]
Note
Annotazioni
^La scelta del costruttore fu considerata insolita perché fino ad allora la Makeev era specializzata in missili lanciati da sommergibili, come lo R-29RMU2 Sineva.
^Tra queste traiettorie suborbitali che ridurrebbero notevolmente il tempo di volo, passando anche, grazie alla grande autonomia, sopra il Polo sud.