Cresciuto in Puglia, ha però vissuto a Roma sin dall'età di sedici anni,[2] e proprio nella capitale divenne in breve tempo, sia nel campo sociale sia in quello culturale, uno dei punti di riferimento della comunità omosessuale.
Diplomato al liceo artistico, studiò alla facoltà di architettura senza laurearsi.[3] Negli anni sessanta Peloso visse stabilmente a Roma - dove lavorava come libraio - frequentando persone di spicco del panorama culturale: instaurò dei rapporti di profonda amicizia con il poeta Dario Bellezza e il giornalista Massimo Consoli.[4][5]
Nel 1971 Riccardo Peloso aprì il "Kitsch" in via Mameli, il primo "locale gay" di Roma che chiuse dopo sei-sette mesi per l'intervento della polizia («riunione sovversiva»).[6] L'anno dopo inaugurò, in zona Fontana di Trevi, il "Superstar",[4] il quale ebbe grande successo, e per oltre dieci anni (fino al 1985) sarebbe stato un importante punto di incontro per giovani ed artisti.
Attivo anche come giornalista (nonché come gallerista), collaborò come critico per la rivista d'arte, Dimensione.
Nel 2007 fu tra i fondatori dell'Associazione "Fondazione Luciano Massimo Consoli".[4] Nell'elezioni comunali del 2008 è stato candidato nelle liste del partito radicale per il I e III municipio di Roma.[4]
Pubblicazioni
Riccardo Peloso, Cattedrali di mare: poesie, Roma, Edizione del Giano, 1989.