Robert de Montesquiou, quarto e ultimo figlio del conte Thierry de Montesquiou-Fézensac, e della contessa Pauline Duroux, discendeva da un'illustre famiglia originaria della Guascogna, che conta tra i suoi antenati Blaise de Montluc e d'Artagnan. Sua cugina fu la famosa Élisabeth, contessa Greffulhe.
Nel 1885 Montesquiou incontrò Gabriel Yturri (1868-1905), di origine peruviana, che divenne suo segretario e amante. Benché omosessuale, Montesquiou fu sempre molto attento ad evitare di dare adito a scandali.
Dopo la morte di Yturri per diabete, nel 1908, Montesquiou scelse come segretario Henri Pinard, che alla sua morte nel 1921 lasciò erede dei pochi beni che gli restavano.
Montesquiou fu violentemente denigrato in vita. Lorrain lo chiamava malvagiamente "Grotesquiou" e Pierre Louÿs gli consacrò un'atroce
poesia ("Le comte R... de M...") [1]. Anche la sua relazione con Yturri fu oggetto di motteggi: alla morte del suo compagno circolò questa crudele battuta: "Mort Yturri, te salue, tante" ("Morto Yturri, ti saluto, checca!"), che ha la medesima pronuncia francese di "Morituri te salutant".[senza fonte]
Oltre a ciò, il fascino esercitato dal suo personaggio sui suoi contemporanei ne ha fatto il modello degli eroi di numerosi romanzi, tra i quali si ricorda il nevrotico esteta des Esseintes in À rebours (Controcorrente, 1884) di Joris Karl Huysmans, e il vanesio pederasta barone de Charlus ne Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust.
Opere
Montesquiou ha pubblicato undici volumi di versi, due romanzi, tre volumi di memorie, e numerose opere di critica. La sua poesia, per quanto fosse da lui considerata come la parte più importante della sua opera, è generalmente giudicata oggi se non lambiccata e affettata quantomeno di qualità disomogenea. In compenso, il critico Montesquiou fu, secondo la definizione di Marcel Proust, il professore di bellezza per una generazione intera[senza fonte].
Musée rétrospectif de la classe 90 (parfumerie (matières premières, matériel, procédés et produits): a l'Exposition universelle internationale de1900, a Paris), (Belin Frères, 1900)
La Divine Comtesse: étude d'après Madame de Castiglione (Goupil et Cie, 1913) [trad. ital.: La divina contessa: studio sulla signora di Castiglione, prefazione di Gabriele D'Annunzio, a cura di Maurizio Ferrara, Firenze, Passigli, 2021]