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Salvatore Guglielmino frequenta il Liceo Classico “Rosario Cancellieri” di Vittoria (RG). Iscrittosi nell’autunno del 1945 alla facoltà di Lettere classiche presso l’Università di Padova per poter seguire le lezioni del famoso latinista Concetto Marchesi, l’anno seguente, a seguito di una violenta pleurite, rientra in Sicilia e si iscrive presso l’Università di Palermo, ove nel 1949 si laurea in lettere classiche.
Iniziano così gli anni di insegnamento, costituiti inizialmente da supplenze e lezioni private in Sicilia, durante i quali ha modo di conoscere sia Leonardo Sciascia, con il quale lavorerà in seguito all'opera "Narratori di Sicilia", che Gesualdo Bufalino. Dopo aver vinto il concorso nazionale a cattedra, nel 1954 viene assegnato all’Istituto di Avviamento Professionale di Chiavenna, in provincia di Sondrio. Pochi anni dopo rientra a Vittoria e nel 1960, desideroso di pubblicare i lavori che stava approntando, si trasferisce a Milano[2]; qui entra in contatto dapprima con l’editore di testi scolastici Giuseppe Principato, e successivamente anche con la Casa Editrice Mursia, editori coi quali pubblicherà poi la maggior parte dei propri lavori. Insegna fino al 1984 nei licei milanesi, in particolare al Liceo ginnasio statale Giosuè Carducci.
Da ricordare i rapporti, di amicizia e professionali, con intellettuali attivi in vari campi come Augusto Camera[3], Emilio Castellani, Vincenzo Consolo[4], Renato Fabietti[5]; fra i vari interessi culturali da segnalare la particolare attenzione per l'attività teatrale, espressione artistica – secondo Guglielmino- di fondamentale importanza per aprire a problematiche sociali e individuali, sulle quali soffermarsi e riflettere, un pubblico non necessariamente dedito per lavoro o passione all'attività teatrale[6]; possono essere esempi di questo interesse i testi focalizzati sul teatro in diversi momenti storici presenti nella collana La ricerca storico-letteraria, da lui diretta per l'editore Principato (oltre a Leggere narrativa).
Infine, si devono menzionare anche due brevi ma significativi momenti di partecipazione politica, intesa come un vero e proprio dovere civile: nei primi anni sessanta presso la segreteria del Partito Socialista Italiano[7] di Sesto S.Giovanni (MI), nei primi anni novanta nel movimento politico “La Rete”[8].
Salvatore Guglielmino muore a Milano nel dicembre 2001; il Corriere della Sera lo ricorda con l'articolo "Addio a Guglielmino, ha portato il Novecento sui banchi"[10],[11]. Negli ultimi anni della sua vita Guglielmino è consapevole che il mondo, ed anche la letteratura, stanno cambiando profondamente grazie alla possibilità di acquisire cognizioni, collegamenti e approfondimenti tramite le tecniche informatiche, ma ciò nonostante mantiene la convinzione che i libri continuino ad avere la loro insostituibile funzione.
È noto soprattutto per i suoi manuali scolastici "Guida al Novecento"[12] dedicato alla letteratura italiana del XX secolo, e “Il sistema letterario”, ponderosa opera in cinque volumi.
Opere
Nel capoluogo lombardo, dove trova opportunità professionali e sollecitazioni culturali[13], alterna la preparazione di manuali per le scuole a traduzioni, curatele e direzione di collane.
“Guida alla Lettura“, Principato, 1981, in collaborazione con Tommasina Scarduelli, ISBN 8841613327
“Il sistema letterario. Guida alla storia letteraria e all'analisi testuale, “Principato, 1987-1990[23], in collaborazione con Hermann Grosser, ISBN 9788841613528
^Della scelta di lasciare la Sicilia e di trasferirsi a Milano Guglielmino fa cenno in un'intervista a Radio Popolare rilasciata il 17 dicembre 2000.
^Guglielmino, docente di Italiano e Latino, insegna negli anni '60 e '70 del Novecento al Liceo Classico Carducci di Milano; qui incontra Augusto Camera, docente di Filosofia e Storia ed autore con Renato Fabietti di un fortunato manuale di storia. O capitano! Mio capitano!, su ugotramballi.blog.ilsole24ore.com. URL consultato il 25 maggio 2020.
^Di questa frequentazione, come di quella con Vittorini, parla lo stesso Guglielmino in un'intervista a Radio Popolare rilasciata il 17 dicembre 2000.
^Renato Fabietti, docente di Filosofia e Storia, insegna negli anni '60 e '70 del Novecento al Liceo Classico Carducci di Milano, come Guglielmino e Camera; con Camera fu autore di un fortunato manuale di storia.
^Guglielmino ha collaborato con alcuni teatri milanesi, tra questi il Teatro Franco Parenti e il Piccolo Teatro, dove ha svolto delle lezioni. Cfr. Corriere della Sera, 3/11/1992, p.49. L'articolo è consultabile, a pagamento, nell'Archivio on line del Corriere della Sera.
^Questa esperienza viene menzionata da Radio Popolare in una trasmissione andata in onda il 23 dicembre 2001, pochi giorni dopo la morte di Guglielmino.
^L'adesione di Guglielmino alla Rete è ricordata da Nando dalla Chiesa in una trasmissione di Radio Popolare andata in onda il 23 dicembre 2001, pochi giorni dopo la morte di Guglielmino.
^Articolo di Fabio Monti del 22/12/2001. L'articolo è consultabile, a pagamento, nell'Archivio on line del Corriere della Sera; oppure in Internet Archive.
^Il Comune di Milano nel 2002 approva l’iscrizione di Salvatore Guglielmino (Url consultato il 13/05/2020) nel Famedio cittadino presso il Cimitero Monumentale. Nelle motivazioni si legge: "....nelle scuole italiane ha portato l'amore per la letteratura..., legando il proprio nome a quello di uno dei libri di testo più fortunati Guida al Novecento" , Comune di Milano, Milano ricorda, Famedio - 2 novembre 2002, Civica Stamperia.
^Il volume, pubblicato nel 1971, è composto da una parte di storia della letteratura e da una parte antologica, con l'aggiunta di una sezione dedicata alle arti figurative. Contribuisce ad introdurre lo studio degli autori contemporanei nella scuola italiana ed intercetta un’esigenza didattica sentita da non pochi docenti.
^Guglielmino parla con una certa ampiezza dei propri rapporti con la vita culturale milanese degli anni '60 del Novecento in un'intervista a Radio Popolare rilasciata il 17 dicembre 2000.
^Antologia letteraria per le Scuole Medie Inferiori.
^Il volume è composto da una parte di storia della letteratura e da una parte antologica, con l'aggiunta di una sezione dedicata alle arti figurative. Introduce lo studio degli autori contemporanei nell'ambito dell’editoria scolastica italiana dell'ultimo trentennio del secolo scorso (anni complessi, ricchi di cambiamenti e interrogativi); e intercetta un’esigenza didattica sentita anche dai docenti.
^Per in bilacio a quasi vent'anni dalla pubblicazione si veda: Matteo Collura, "A colloquio con «il Guglielmino» in persona", Corriere della Sera, 13/03/1988. L'articolo è consultabile, a pagamento, nell'Archivio on line del giornale.
^Cfr. Matteo Collura, "Novecento, istruzioni per l'uso", Corriere della Sera, 9/04/1998. L'articolo è consultabile, a pagamento, nell'Archivio on line del giornale.
^ Cristopher Emsden, Responding to the “Hunger for the present”, in International Herald Tribune, 7 gennaio 1999, p. 3.
^Questa antologia,destinata alle scuole superiori, contiene riferimenti storici, letterari e figurativi; e allarga il panorama anche ad autori non espressamente previsti dai programmi ministeriali.
^Catalogo, su zanichelli.it. URL consultato il 17 maggio 2020.
^Storia e antologia della Letteratura italiana per i Licei
^L'edizione del 1991 è rivista, per forza di cose, dal solo Guglielmino. Cfr. Giuseppe Amoroso, "A futura memoria", in Corriere della Sera, 3 maggio 1992. L'articolo è consultabile, a pagamento, nell'Archivio on line del Corriere della Sera.
^Alla Madre, su sellerio.it. URL consultato il 19 maggio 2020.