Un dolce chiamato "sandesh" è menzionato nella letteratura medioevale del Bangladesh, in particolare nel Krittivasi Ramayan e nelle liriche di Chaitanya Mahaprabhu. Comunque gli ingredienti di questo antico piatto non sono conosciuti[4] e verosimilmente erano differenti dal moderno sandesh a base di chhena. Tale ricetta originale infatti era forse a base di kheer solidificato.[5][6]
Non è facile determinare con esattezza il momento in cui il termine "sandesh" iniziò ad essere utilizzato in riferimento all'odierno dolce a base di chhena; ciò avvenne sicuramente prima della seconda metà del XIX secolo.[7]
L'introduzione del chhena come ingrediente del sandesh si ebbe probabilmente a causa dell'influenza portoghese nel territorio del Bangladesh durante il XVI secolo.[4]
Preparazione
Il sandesh può essere preparato a partire dal chhena.
Il tipo di sandesh più semplice è detto "makha sandesh", che vuol dire sandesh "impastato". Viene preparato mescolando il chhena con lo zucchero su una fiamma bassa.
Il termine "kanchagolla sandesh" si riferisce invece al sandesh a forma di palline (kancha = grezzo; golla = palla).
Un'altra variante è il "nolen gurer sandesh", che viene preparato con jaggery. Lo jaggery gli fornisce un colore bruno o caramellato.
In altre preparazioni più elaborate, il chhena viene essiccato e pressato, aromatizzato con essenze di frutta, talvolta colorato e infine cucinato con differenti consistenze. Può essere inoltre riempito con sciroppo, miscelato con cocco o kheer e modellato in diverse forme, tra cui conchiglie, elefanti e pesci.
^Harlan Walker, ed. (2000). Milk - Beyond the Dairy: Proceedings of the Oxford Symposium on Food and Cookery 1999. Oxford Symposium. p. 57. ISBN 9781903018064.
^Michael Krondl (2011). Sweet Invention: A History of Dessert. Chicago Review Press. pp. 55–59. ISBN 9781556529542.
^Chitrita Banerji (2006). The Hour of the Goddess: Memories of Women, Food, and Ritual in Bengal. Penguin. pp. 117–120. ISBN 9780144001422.