«Con il termine scienza della religione si designa quel campo disciplinare, che ha come scopo lo studio sistematico dei fatti religiosi, perseguito attraverso l'integrazione dei metodi delle differenti scienze umane»
(Giovanni Filoramo. Dizionario delle religioni. Torino, Einaudi, 1993, pag.685)
Sempre Filoramo così spiega l'uso del termine "scienza" in questo ambito:
«Nella sua storia ormai secolare questa disciplina ha dato origine a due differenti tradizioni interpretative, riconducibili da un lato alla matrice illuministica dell'uso del termine "scienza" , come nel francese science de la religion o nell'inglese science of religion, dall'altro al differente concetto di "scienza" soggiacente al termine tedesco di Religionswissenschaft. La prima tradizione, infatti si è ispirata al modello della spiegazione genetica propria delle scienze fisiche. In questa prospettiva, la religione, in quanto fenomeno indagabile empiricamente come espressione dell'insondabile dato di fede interiore, è una manifestazione antropologica (e antropomorfica) storicamente configurabile, come ogni altro fenomeno umano, ai metodi dell'indagine scientifica (analisi critica, neutralità dell'osservatore, messa in luce di cause e leggi, ecc.). La seconda, invece, di tipo ermeneutico, mira non a spiegare (erklären), ma a comprendere (verstehen) la religione, considerata essenzialmente un'esperienza individuale, che può essere descritta nelle sue espressioni e nelle sue forme e nei cui confronti l'osservatore non può rimanere imparziale.»
(Giovanni Filoramo. Dizionario delle religioni. Torino, Einaudi, 1993, pag.685)
La disciplina
Il termine "Scienza della religione", fu utilizzato per indicare una nuova disciplina del sapere nel XIX secolo dallo storico delle religioni e orientalista tedesco Max Müller (1823-1900) con la pubblicazione degli Essays on the Science of Religion (Londra, 1867) e l'Introduction to the science of Religion: Four Lectures (Londra, 1873).
«La scienza delle religioni non ha ancora una nomenclatura scientifica»
(Sociologie et anthropologie, Parigi, 1950, pag.138)
A tal proposito, nel 1984, Jacques Vidal interveniva sostenendo che:
«Oggi essa ne ha una, grazie in particolare, ai progressi della storia delle religioni. Ma non è ancora una scienza che si possa -senza cadere nell'astrazione, nella generalizzazione o nel partito preso- separare dagli autori che la fanno, dalle scienze umane che ne sono alla base, dalle tecniche di analisi di storia comparata, di fenomenologia, di ermeneutica che la sviluppano»
(Science des religions, in Dictionnaire des Religions, Presses Universitaires de France 1984. Trad. it. in Dizionario delle religioni. Milano, Mondadori, 2007)
Hans Gerhard Kippenberg, La scoperta della storia delle religioni: scienza delle religioni e modernità, Brescia, Morcelliana, 2002.
Julien Ries, La scienza delle religioni, in Opera omnia, vol. V. Milano, Jaca Book, 2008.
Natale Spineto, "Religioni. Studi storico-comparativi", in Alberto Melloni (a cura di), Dizionario del sapere storico-religioso del Novecento, Bologna, Il Mulino , 2010, vol. II, pp. 1256-1317.