Figlio di Federico I de' Rossi e di Orsina Piepoli, divenne marchese di San Secondo alla morte del fratello Pietro Maria IV, avvenuta nel 1653. Con grandi oneri finanziari riuscì a far annullare la confisca del feudo di San Secondo del quale rientrò in possesso. Nel corso di tale trattativa Scipione si recò a Madrid per avere il sostegno e aiuti finanziari da Filippo IV di Spagna e, nell'occasione, promise al monarca due opere d'arte della collezione di famiglia: il Ritratto di Pier Maria Rossi di San Secondo e il Ritratto di Camilla Gonzaga coi tre figli, entrambi del Parmigianino, che furono ceduti nel 1664.
Sempre a causa delle difficoltà finanziarie in cui versavano i Rossi nel XVII secolo, nel 1666 cedette alla camera ducale il feudo di Berceto, quello di Corniana e tutte le rocche dell'Appennino parmense, riducendo di fatto i possedimenti nel parmense della contea al solo San Secondo.
Nel 1657 con il permesso dei Farnese, servì la Spagna nella guerra di Lombardia. Nel 1680 rinunciò al titolo di marchese in favore del figlio Federico II de' Rossi e si ritirò a vita privata a Venezia.[1]
Marco Pellegri, Il castello e la terra di San Secondo nella storia e nell'arte, a cura dell'Amministrazione comunale, San Secondo Parmense, 1979, SBNIT\ICCU\RER\0006034.
Giuseppe Maria Cavalli Cenni storici della borgata di San Secondo, 1870