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Sergio De Vitis

Sergio De Vitis
NascitaLettopalena, 7 aprile 1920
MorteSangano, 26 giugno 1944
Cause della morteMorto in combattimento
Luogo di sepolturaOssario di Forno di Coazze
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Regno d'Italia
Forza armataItalia (bandiera) Regio Esercito
ArmaFanteria
SpecialitàAlpini
RepartoBattaglione alpini "Val Chisone", 3º Reggimento alpini
GradoSottotenente
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneOccupazione italiana del Montenegro e del Sangiaccato
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di fanteria e Cavalleria di Modena
dati tratti da Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959)[1]
voci di militari presenti su Wikipedia

Sergio De Vitis (Lettopalena, 7 aprile 1920Sangano, 26 giugno 1944) è stato un militare e partigiano italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia

Nacque a Lettopalena il 7 aprile 1920, figlio di figlio di Felice e Valeria Ellena.[2] Frequentò la Regia Accademia Militare di fanteria e Cavalleria di Modena, da cui uscì nel marzo 1942 con il grado di sottotenente dell'arma di fanteria in servizio permanente effettivo, poi la Scuola di applicazione d'arma di Parma e quindi la e la Scuola centrale militare di Aosta.[3] Assegnato al battaglione alpini "Val Chisone", IV Gruppo alpini "Valle" del partecipò alle operazioni militari in Montenegro.[4] Nel dicembre 1942 era stato rimpatriato a Sarzana. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 si era subito collegato ai partigiani in Piemonte entrando in clandestinità.[4]

Capo della banda partigiana "Sergio", nell'ambito di una vasta azione partigiana per rifornirsi di esplosivi e di armi, attaccò una polveriera a Sangano. Era il 26 giugno del 1944 e i partigiani incontrarono una resistenza non prevista in quanto sopraggiunsero reparti tedeschi fortemente armati.[4] Per quattro ore i partigiani fronteggiarono il nemico. Infine De Vitis cadde, con un pugno di suoi uomini, per consentire lo sganciamento del grosso della formazione. Successivamente si formò la 43ª Divisione autonoma partigiana, che in suo onore prese il suo nome.[4] Con Decreto del Presidente della Repubblica del 9 aprile 1949 fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3]

Riconoscimenti

  • A Sergio De Vitis sono intitolate vie nei comuni di Giaveno, Frossasco, Lettopalena e Roma, e una piazza a Coazze.
  • Nel luogo della sua morte, nelle colline sopra Sangano, è eretto un cippo commemorativo[5].
    Il cippo commemorativo nel luogo della morte

Onorificenze

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di elette virtù militari, combattente di leggendario valore, in numerosi aspri combattimenti infieriva duri colpi al nemico, catturando interi presidi e facendo cospicuo bottino di materiali da guerra. Durante un audace attacco ad una polveriera, sopraffatto da forze nemiche accorse di rinforzo, sosteneva per quattro ore una impari lotta, finché, costretto a fare ripiegare il proprio reparto, rimaneva con pochi compagni a proteggere il movimento. Dopo avere strenuamente lottato fino all’ultima cartuccia, cadeva in mezzo ai suoi uomini stretti intorno a lui nell’epica difesa. Il nemico, ammirato da tanto valore, gli dava onorata sepoltura ed inviava il drappo per avvolgere la salma. Sangano, 26 giugno 1944.[6]»
— Decreto del Presidente della Repubblica del 9 aprile 1949.[7]

Note

  1. ^ Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare 1965, p.480.
  2. ^ Combattenti Liberazione.
  3. ^ a b Bianchi 2012, p.82.
  4. ^ a b c d Bianchi 2012, p.83.
  5. ^ Il Cippo Sergio De Vitis, su 3confini.it. URL consultato il 24 febbraio 2021.
  6. ^ Sergio De Vitis, su Quirinale.it. URL consultato il 19 novembre 2018.
  7. ^ Registrato alla Corte dei conti il 20 giugno 1949, Presidenza, registro 26, foglio 184.

Bibliografia

  • Andrea Bianchi, Il Medagliere, Roma, Associazione Nazionale Alpini, 2012, ISBN 978-88-902153-2-2.
  • Luciana Genero (a cura di), Sergio De Vitis (1920-1944), Comune di Frossasco
  • Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 480.
  • Gianni Oliva, La Resistenza alle porte di Torino, Milano, Franco Angeli Editore, 1989.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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