Capo della banda partigiana "Sergio", nell'ambito di una vasta azione partigiana per rifornirsi di esplosivi e di armi, attaccò una polveriera a Sangano. Era il 26 giugno del 1944 e i partigiani incontrarono una resistenza non prevista in quanto sopraggiunsero reparti tedeschi fortemente armati.[4] Per quattro ore i partigiani fronteggiarono il nemico. Infine De Vitis cadde, con un pugno di suoi uomini, per consentire lo sganciamento del grosso della formazione. Successivamente si formò la 43ª Divisione autonoma partigiana, che in suo onore prese il suo nome.[4] Con Decreto del Presidente della Repubblica del 9 aprile 1949 fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3]
«Comandante di elette virtù militari, combattente di leggendario valore, in numerosi aspri combattimenti infieriva duri colpi al nemico, catturando interi presidi e facendo cospicuo bottino di materiali da guerra. Durante un audace attacco ad una polveriera, sopraffatto da forze nemiche accorse di rinforzo, sosteneva per quattro ore una impari lotta, finché, costretto a fare ripiegare il proprio reparto, rimaneva con pochi compagni a proteggere il movimento. Dopo avere strenuamente lottato fino all’ultima cartuccia, cadeva in mezzo ai suoi uomini stretti intorno a lui nell’epica difesa. Il nemico, ammirato da tanto valore, gli dava onorata sepoltura ed inviava il drappo per avvolgere la salma. Sangano, 26 giugno 1944.[6]» — Decreto del Presidente della Repubblica del 9 aprile 1949.[7]