Silivri conservò un ruolo d'importanza in ogni epoca della storia grazie al suo porto naturale e la sua posizione sulle principali vie commerciali. Era una colonia di Megara, l'acropoli fu fondata su una ripida collina di 56 metri ad est della baia, ma degli scavi hanno dimostrano che si trattava già di un insediamento tracio, prima che divenisse una colonia greca. Secondo Strabone il nome della città è una combinazione del nome del fondatore mitologico della città Selus, e del nome tracico della polis, "Bria" (Strabone è l'unica fonte sul nome tracico della città), che però non significa polis ma un altro termine a noi sconosciuto.[1]
Nei successivi 50 anni la città fu attaccata dagli Ottomani, ma senza che riuscissero a conquistarla. Nel 1442Demetrio Paleologo divenne despota di Selimbria: voleva approfittare della sua posizione vicino a Costantinopoli per impadronirsi del trono dei basileis nel caso si fosse creata l'occasione.
Nel 1449, con l'incoronazione del fratello Costantino XI Paleologo (1449-1453), Demetrio fu nominato despota della Morea, visto che Costantino non voleva rischiare che potesse essere una minaccia per il suo potere. Costantino XI chiese aiuto ai sovrani europei contro gli Ottomani; il re d'UngheriaLadislao il Postumo (1448-1457) propose il suo aiuto militare in cambio della città di Selimbria: Costantino non accettò. Nell'aprile 1453, durante l'ultimo assedio di Costantinopoli, gli Ottomani tentarono di sottomettere immediatamente Selimbria e Epibatos, che però resistettero con coraggio, e si arresero solo dopo che la capitale era caduta il 29 maggio.[4]
Sotto l'impero ottomano Selimbria si estese fuori dalle mura, i non musulmani residenti: Bizantini, Armeni ed Ebrei vivevano entro le mura della città, mentre i Turchi costruirono le loro case al di fuori vicino alla costa. I non-musulmani erano impegnati principalmente nella viticoltura, la vinificazione e la seta, i turchi invece erano pescatori e produttori di yogurt. La città era un luogo di villeggiatura durante il periodo ottomano, come era stato in epoca bizantina. Nel 1562Solimano il Magnifico (1520-1566) fece costruire al grande architetto Mimar Sinan, un ponte di pietra con 33 archi a ovest di Selimbria, è ancora oggi in uso, tuttavia un arco non è più visibile.
Nel 2008 fu costruita la più grande prigione d'Europa e della Turchia a 9 km a ovest di Silivri.
Note
^(EN) John Boardman, Volume 3, Parte 2: The Assyrian and Babylonian Empires and Other States of the Near East, from the Eighth to the Sixth Centuries BC, in John Boardman, I.E.S. Edwards, E. Sollberger e N.G.L. Hammond (a cura di), The Cambridge Ancient History, Cambridge University Press, 1992, p. 612, ISBN0-521-22717-8.
Agostino Pertusi (a cura di), La caduta di Costantinopoli. Le testimonianze dei contemporanei, Milano, Fondazione Lorenzo Valla-Mondadori, 1976, ISBN88-04-13431-3.