Solo per i tuoi occhi (For Your Eyes Only) è un film del 1981 diretto da John Glen.
Si tratta del dodicesimo film della saga James Bond; il soggetto è liberamente tratto dalla raccolta di racconti di Ian FlemingSolo per i tuoi occhi, e unisce quello del racconto omonimo a quello di Rischio.
Trama
Una nave britannica (che sembrerebbe un peschereccio, ma in realtà è una nave spia), la St. Georges, a seguito dell'esplosione di un residuo bellico, una mina navale, impigliatasi accidentalmente nelle reti, s'inabissa nel Mare Ionio, a poca distanza dalla costa albanese, trascinando con sé l'intero equipaggio. Nella nave si trova un dispositivo segreto, l'A.T.A.C., un congegno con il quale si possono decifrare i codici di lancio dei missili Polaris britannici imbarcati su sommergibili e che, se cadesse in mani nemiche, potrebbe essere utilizzato per lanciarli addirittura contro lo stesso Regno Unito.
Un archeologo marino, Sir Timothy Havelock, viene inviato dall'MI6 per recuperare il dispositivo, ma viene ucciso insieme alla moglie da uno spietato sicario cubano, Hector Gonzales, il cui mandante vorrebbe impossessarsi dell'A.T.A.C. per rivenderlo ai russi.
Con l'aiuto di Melina, la figlia di Havelock, James Bond s'imbatte in un oscuro personaggio greco, Aristotle Kristatos, un tempo alleato dei britannici, che indica nel suo storico nemico personale, il contrabbandiere Milos Columbo, l'unico responsabile di tutto. Bond inizia a indagare su Columbo, ma quest'ultimo, con un espediente, riesce a portarlo da lui e gli dimostra che il vero colpevole, in realtà, è lo stesso Kristatos che, con questa mossa, oltre a fare il doppio gioco per i sovietici, mira a far sì che Bond tolga un suo potenziale nemico dalla circolazione.
Alla fine, Bond, alleatosi con Columbo, e insieme a Melina, riuscirà a recuperare l'A.T.A.C. e distruggerlo prima che cada nelle mani del generale Gogol, il capo del KGB, giunto sul posto per acquistarlo, mentre Columbo consumerà la sua vendetta personale nei confronti di Kristatos uccidendolo.
Produzione
Sceneggiatura
Nel prologo scompare Ernst Stavro Blofeld, lo storico nemico di Bond, e di conseguenza anche la sua organizzazione, la SPECTRE, benché una morte alternativa per Blofeld fosse stata già rappresentata nel 1971 in Una cascata di diamanti. Il motivo di tale scelta di sceneggiatura dipese dal fatto che la EON Productions, produttrice dei film di 007, già da qualche anno non poteva più utilizzare il personaggio di Blofeld nei suoi film a causa di numerose controversie legali: proprio per questo nel classico prologo del film il cattivo viene fatto morire; da notare, comunque, che proprio per motivi legali nella sequenza non si nominano né Blofeld né la SPECTRE, sebbene il personaggio sia assolutamente riconoscibile e la scena lo "coinvolga" personalmente.[1]
Per la prima volta nella serie è assente il personaggio di M: il suo interprete Bernard Lee è infatti deceduto poco prima delle riprese, venendo per questo sostituito da Frederick Gray e da Bill Tanner.
Come di consueto anche in questo film il produttore Michael G. Wilson compare in un piccolo cameo, questa volta nei panni di un prete greco al matrimonio.
Riprese
Diverse scene del film, iniziato a girare sull'isola di Corfù il 15 settembre 1980,[2] sono state riprese a Cortina d'Ampezzo; qui, a causa di un incidente nella scena dell'inseguimento sulla pista olimpica di bob, morì lo stuntman italiano Paolo Rigon.[3] Per il resto il film è stato girato in Grecia, soprattutto nella succitata Corfù: di quest'ultima si può riconoscere quella che oggi è la spiaggia Issos, dov'è stata ambientata la scena dell'uccisione della contessa Lisl Von Schlaf.
La scena finale è ambientata alle Meteore, nei pressi della città di Kalambaka, in particolare nel monastero Aghia Triada. Tuttavia le sequenze ambientate all'interno dell'edificio dovettero venire girate su un set presso i Pinewood Studios, nel Regno Unito: nonostante la EON avesse pagato la chiesa ortodossa per autorizzare le riprese, i monaci locali protestarono, tra le altre cose mettendo perfino i loro panni stesi alla finestra pur di sabotare la produzione.[2] Si era precedentemente tentato di girare con un finto monastero costruito su un pinnacolo, il cui uso venne però vietato dalle autorità locali.[3]
Precedentemente era stato chiesto ai Blondie d'interpretare il brano, ma la band newyorkese declinò l'offerta quando capirono che i produttori volevano che cantassero la canzone già scritta da Conti invece di un pezzo composto da loro; il brano dei Blondie venne poi inserito nell'album The Hunter del 1982.[4]